MotoGP GP Portogallo, gara: per Oliveira è Portimao Meravigliao

MotoGP GP Portogallo, gara: per Oliveira è Portimao Meravigliao© Milagro

Miguel trionfa a casa ed è al secondo successo stagionale, sul podio anche Miller e Morbidelli. Dovi dice addio a Ducati con un sesto posto, Rossi saluta Yamaha Factory da dodicesimo. Disastro Suzuki, un punto per Rins, zero a Mir

22.11.2020 16:26

Dalla pole alla bandiera a scacchi, senza mai voltarsi, nemmeno per un breve istante. Per Miguel Oliveira è Portimao Meravigliao, in un Gran Premio di casa che vede un portoghese vincere in Top Class la seconda corsa stagionale, dopo il successo colto in Stiria, a Spielberg.

A differenza di quanto fatto in Austria - in lotta e prima a sorpresa - la KTM numero 88 ha dominato in lungo ed in largo. La partenza dal palo prometteva grandi cose, il taglio del traguardo con ben tre secondi e oltre di vantaggio sulla Ducati dell'australiani Miller, ha mantenuto premesse di dominio. Aver montato due gomme Michelin di mescola dura non ha fermato Miguel, che ha impostato un ritmo alla “Jorge Lorenzo”, ovvero, in fuga totale.

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È rimasta agli avversari la lotta per i due gradini restanti del podio, risoltasi a favor di Jackass contro Franco Morbidelli. Un duello già visto a Valencia ma, in questo caso, in palio c'era il gradino del podio numero due e non quello più alto. Poco male, i due ci hanno fatto divertire lo stesso.

Pol Espargarò è la seconda moto arancione nella lista, mentre Brad Binder è caduto ed Iker Lecuona non ha partecipato all'avento. La miglior Honda è guidata da Takaaki Nakagami, quinto, Alex Marquez e Stefan Bradl appena dietro, ultimi punti di carriera per Crutchlow. Non troviamo una Yamaha nella top ten e questo è un segnale.

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Aleix Espargarò ha finito con un buon ottavo posto, niente male se consideriamo le difficoltà proposte da Portimao. La RS-GP è cresciuta con lo spagnolo ed è ben condotta anche da Lorenzo Savadori, bisognoso di esperienza e di una completa chanche 2021, stagione che vedrà ufficiali Danilo Petrucci in KTM e Pecco Bagnaia in Ducati. I tre italiani oggi hanno totalizzato zero punti.

Male le Suzuki. Joan Mir ha patito problemi legati alla gestione elettronica e si è ritirato. Già partiva quasi ultimo, poi ulteriori grane, sino al ritiro. Alex Rins si è visto poco e niente: quando lo hanno inquadrato, il catalano subiva sorpassi e sportellate. Non il modo migliore per festeggiare i titoli vinti, ma soprattutto una debacle che è costata il titolo Costruttori alla Casa di Hamamatsu; finito nelle mani della Ducati.

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Non siamo stati generosi nei confronti di Fabio Quartararo ma, a ripensarci, siamo stati giusti nel giudizio stilato. Come descritto, El Diablo è passato da giocarsi il titolo a recitare in difesa. Franco Morbidelli a parte, anche i restanti rappresentanti di Iwata sono andati male.

Maverick Vinales, nel suo atteggiamento di gambero. Valentino Rossi, più comparsa che protagonista. Il numero 46 saluto il team ufficiale e passa in Petronas, dando il posto al francese. Chissà cosa cambierà l'anno prossimo... qualcuno spera tutto, altri nulla.

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