GP Portogallo, Morbidelli: “Da ultimo in Yamaha, ho trasformato la rabbia in lavoro”

GP Portogallo, Morbidelli: “Da ultimo in Yamaha, ho trasformato la rabbia in lavoro”© Milagro

"Il fatto di avere una moto diversa mi ha fatto sentire meno amato, ma mi sono preso tante rivincite e soddisfazioni. Se da ragazzino mi avessero detto che avrei colto questi risultati avrei pianto"

22.11.2020 ( Aggiornata il 22.11.2020 20:50 )

Ancora una volta, a salvare l’onore della Yamaha ci ha pensato Franco Morbidelli. Dopo un solido sabato, infatti, il ragazzo di Tavullia si è regalato anche un’ultima bellissima domenica, conclusa con il quinto podio (3°) stagionale, e il titolo di vice Campione del Mondo, a sole 13 lunghezze da Joan Mir.

“Chiudere la stagione sul podio è bellissimo. Ad inizio gara ho capito subito che Miguel sarebbe stato intoccabile - analizza Franco - così ho cercato di ottenere il massimo dalla moto per scappare da Jack, senza riuscirci. Rispetto a Valencia la mia gomma posteriore era in condizioni pessime sul finale, mentre la sua era migliore. Di conseguenza lui è stato più brillante: è stato bravo ad attaccarmi nel momento giusto, senza che potessi accorgermene”.

Morbidelli regala altri elogi al vincitore di oggi Oliveira, autore della più classifica fuga verso la vittoria.

“Miguel è stato rapido tutto il weekend, comprese le FP4, quindi si vedeva che aveva qualcosa in più. Non ha chiuso in testa tutte le sessioni perché, da pilota intelligente qual è, in alcuni momenti ha lavorato in ottica gara”.

Per Franco è poi il momento di ripensare alla sua annata. Un’annata iniziata con i gradi del brutto anatroccolo, e conclusa con quelli di uomo più brillante della spedizione targata Yamaha.

“E’ stata una stagione fantastica, nonostante ad inizio anno mi sentivo la quarta forza di Yamaha. Il fatto di avere una moto diversa dagli altri mi ha fatto sentire meno amato. Tutta la rabbia conseguita l’ho tramutata in lavoro, sia a casa che nel box. Con Ramon (Forcada ndr) ho avuto un rapporto speciale: ho sempre lavorato con dei capitecnici fantastici, ma quest’anno il 95% delle volte è andato tutto bene. Mi sono preso una rivincita e tante soddisfazioni, ad esempio sono sempre riuscito a migliorare da una gara all’altra nei doppi appuntamenti”.

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"Da ragazzino facevo quello che mi veniva meglio, ma non avevo traguardi in mente"


Il portacolori Petronas resta umile, come sempre, e conferma di aver raggiunto più di quanto atteso.

“Se avessi pensato anni fa a dove sono ora mi sarei forse messo a piangere. Da ragazzino facevo semplicemente quello che mi veniva meglio, ma era un’improvvisazione: non sapevo cosa ne sarebbe stato di me, e non avevo traguardi in mente”.

Da domani infine sarà 2021, anno che Morbidelli condividerà (almeno sotto l’aspetto del team) con Valentino Rossi.

Sarà fantastico avere Vale come compagno: lavoreremo insieme durante l’inverno, per essere in grado di dare battaglia sin da subito ai piloti ufficiali”.

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