Stoner: “Mir forse non il più veloce e talentuoso, ma ha lavorato sodo”

Stoner: “Mir forse non il più veloce e talentuoso, ma ha lavorato sodo”© Milagro

L'ex campione australiano ha parlato della stagione che ha consegnato il titolo iridato al pilota della Suzuki. C'è spazio anche per qualche ricordo sulla sua convivenza con Marc Marquez, quando Casey ricopriva il ruolo di tester in Honda

25.11.2020 10:31

Nella recente intervista rilasciata a El Mundo, Casey Stoner non si è limitato a parlare della sindrome da stanchezza cronica che lo affligge: l'icona della Ducati ha commentato il risultato ottenuto da Joan Mir, campione del mondo MotoGP 2020 contro ogni favore del pronostico.

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"Mir mi ha impressionato in Austria"


"È stata una piacevole sorpresa", dice il due volte iridato riguardo la stagione del pilota spagnolo. "Mir non è stato il più veloce e potrebbe non essere il più talentuoso, ma ha lavorato tutto l'anno. È salito su tutti i podi alla sua portata e ha vinto la gara di cui aveva bisogno (a Valencia, ndr). Mi ha impressionato nella seconda gara in Austria, peccato che con la bandiera rossa sia rimasto senza podio perché meritava di vincere quel giorno".

"Nel 2007 nessuno avrebbe scommesso un centesimo su di me"


Conquistato il Mondiale, il punto è capire se Mir potrà essere competitivo anche nel 2021, quando dovrà difendere la corona appena conquistata. "Non lo so. Non credo che qualcuno possa essere al livello di Marc, ma può succedere. Dalla mia esperienza penso che ci sia molto da migliorare in inverno. Ricordo che nella mia seconda stagione in MotoGP, nel 2007, nessuno avrebbe scommesso un centesimo su di me, ma ho lavorato più che mai, mi sono dedicato come nessun altro, ho persino cambiato il mio stile di vita e ho finito per vincere il mondiale con la Ducati. Forse uno dei piloti cambia il chip mentale quest'inverno e vedremo un altro campionato", continua Casey.

"Nel 2015 gli uomini di Marquez non credevano al mio ritiro"


Stoner non ha mai smesso di lodare il Marc Marquez pilota, ricordando però il rapporto conflittuale che si era creato nel box quando l'australiano era il tester della Honda: "Non sono proprio sicuro di cosa sia successo, non ho parlato con Marc in nessun momento. Qualcuno della sua squadra non credeva al mio ritiro, pensava che volessi gareggiare di nuovo e questo ha iniziato a ostacolare il mio rapporto con il marchio. A causa di quel conflitto, arrivò un punto in cui il lavoro non era più piacevole per me e decisi di ritirarmi".

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