MotoGP, Ducati: Bagnaia riuscirà a legittimare la vittoria su Zarco?

MotoGP, Ducati: Bagnaia riuscirà a legittimare la vittoria su Zarco?© Milagro

La Ducati ha preferito Pecco e non Johann nel team ufficiale al fianco di Miller. Solo il tempo dirà se la scelta è stata quella corretta, ma alla Ducati serve anche un passo in avanti dal punto di vista prestazionale 

20.12.2020 ( Aggiornata il 20.12.2020 19:52 )

Johann Zarco ha saputo ricostruire la sua carriera, dopo aver rischiato di rimanere fuori dalla MotoGP a fine nel 2019, quando decise di separarsi dalla KTM dopo l'esperienza fallimentare vissuta in quella stagione. Il passaggio in Avintia, team privato e sulla carta senza grandi ambizioni, ha permesso al francese di mettersi in mostra, fino a conquistare una sella nel team Pramac in vista del 2021.

Il ballottaggio con Bagnaia


Zarco è stato in ballottaggio fino all'ultimo con Francesco Bagnaia per prendere il posto di Andrea Dovizioso nel team ufficiale Ducati. Fondamentali i risultati ottenuti da Pecco dopo l'infortunio di Brno: il secondo posto ottenuto nel primo weekend a Misano e la gara condotta da leader nel fine settimana successivo prima della caduta, hanno indirizzato la scelta verso di lui, lasciando a Johann una sella nel team di Paolo Campinoti.

Dopo la decisione, per Bagnaia è arrivata una flessione (ben quattro ritiri) e un sesto posto a Barcellona come miglior risultato, mentre Zarco ha concluso una stagione da alti e bassi con cinque apparizioni in top ten e due quinti posti (Francia e Teruel), senza dimenticare la pole e il terzo posto ottenuti in Repubblica Ceca. Risultati che hanno permesso al francese di accumulare 77 punti in classifica generale, contro i 47 del pilota piemontese. 

Parola d'ordine: costanza 


Alla luce di questi risultati, promuovere Pecco e non Johann è stata la decisione giusta? 

Guardando quanto mostrato dal #63 nella prima parte di stagione, la risposta non può che essere affermativa. Basti pensare al GP dell'Andalusia, quando Pecco stava portando la sua Ducati sul podio fino al problema tecnico che lo ha costretto al ritiro. La sua voglia di fare e la capacità di buttare il cuore oltre l'ostacolo hanno impressionato i vertici bolognesi, puntando di lui per il futuro della Rossa. Allo stesso tempo, per puntare in alto nel 2021 bisognerà risolvere i problemi incontrati nella seconda metà dell'anno, quando il campione del mondo Moto2 2018 ha visto calare il suo rendimento. 

Dal canto suo, Zarco potrà comunque contare su una struttura competitiva e sul supporto diretto di Borgo Panigale: "Ho già visto che c'è un buon supporto dalla Ducati. Mi sento un pilota ufficiale ma quasi senza questa pressione mediatica del pilota factory. In effetti, è abbastanza vantaggioso", aveva dichiarato alcune settimane fa. Le premesse per fare bene ci sono tutte, basti pensare ai cinque podi conquistati nel 2020 dalla coppia Miller-Bagnaia (quattro l'australiano, uno l'italiano).

A Pecco toccherà fare meglio, molto meglio, per legittimare la promozione ottenuta: non potrà permettersi di essere veloce a sprazzi, allo stesso tempo dovrà dimostrare di reggere la pressione generata da un team ufficiale.

Serenità e grip


Se Bagnaia dovrà fare un passo avanti, altrettanto toccherà alla Ducati: serviranno un clima nel box molto più sereno rispetto a quello respirato quando c'era Andrea Dovizioso e una moto competitiva su tutta le piste. La nuova Desmosedici dovrà adattarsi meglio alle coperture introdotte dalla Michelin, soprattutto alle basse temperature. In assenza di queste condizioni, sarà difficile per chiunque impensierire Joan Mir e la Suzuki. 

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