MotoGP, Iannone: “Se positivi alla cocaina ok, io invece condannato a 4 anni”

La Wada ha varato nuove sanzioni per gli atleti che verranno trovati positivi alla cocaina (lontano dalle competizioni) e Andrea Iannone non ha apprezzato per niente la notizia dopo la sua squalifica di 4 anni

14.01.2021 10:13

Andrea Iannone non ci sta. I quattro anni di squalifica che gli sono stati inflitti dopo la sentenza del Tas continuano a pesare enormemente sulle sue spalle. Il pilota di Vasto, infatti, dovrà stare per ancora molto tempo lontano dai circuiti della MotoGP, ma anche dagli allenamenti.

Ecco che poi, ad aggiungersi al suo dispiacere per quanto accaduto, ci si è messa anche una nuova normativa della Wada sulle sanzioni.

La nuova normativa


Attraverso i social, infatti, Iannone ha pubblicato il titolo del giornale “Libero” che riportava la seguente dicitura: “Doping, sport e cocaina, una svolta sconcertante: via libera alla polvere bianca?”

Nel pezzo del quotidiano viene specificato che “dal primo gennaio un atleta che verrà trovato positivo alla cocaina (ma anche eroina, ecstasy e cannabis) rischierà una squalifica di 3 mesi. Anche un solo mese se darà prova di essersi pentito e parteciperà a un programma di recupero”.

Una svolta davvero epocale se si pensa che la Wada fino a questa nuova normativa, condannava gli atleti positivi alla cocaina fino a 4 anni. Da sottolineare che la nuova disposizione verrà applicata nel caso in cui l'uso delle sostanze venga fatto al di fuori delle competizioni, quindi non per migliorare le prestazioni.

“Non ci sto”


Ecco che quindi la reazione di Andrea Iannone è stata immediata: “Sono sempre più incredulo. – ha scritto sul suo profilo social - Positivi alla cocaina tutto ok, mentre gli innocenti vengono condannati a 4 anni! Complimenti...”.

Il pilota, risultato positivo al Drostanolone per contaminazione alimentare, e ritenuto innocente nonostante poi gli sia stata inflitta la squalifica di 4 anni era prevedibile che non avrebbe visto di buon occhio questa nuova normativa. Soprattutto quando in gioco c'è il suo futuro di pilota MotoGP: carriera che al momento appare quasi del tutto compromessa.

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