MotoGP, Santi Hernandez: “Marquez ci aveva abituati troppo bene”

MotoGP, Santi Hernandez: “Marquez ci aveva abituati troppo bene”

Il capotecnico del numero #93 ha parlato del difficile 2020 trascorso al box Honda. Non c'era Marc Marquez e con Bradl hanno dovuto ridefinire gli obiettivi

21.01.2021 ( Aggiornata il 21.01.2021 10:47 )

Cosa si prova a non vincere una stagione dopo che da anni “qualcuno” ti ha abituato fin troppo bene? E' la domanda che si è posto lo storico Capotecnico di Marc Marquez Santi Hernandez che nel 2020 ha dovuto rivedere i suoi obiettivi e le priorità del team Honda. Se fino a quel momento, infatti, lo scopo di ogni stagione era sempre stato quello di vincere, con l'assenza del “pupillo” Marc Marquez e l'arrivo di Stefan Bradl, Honda è passata a dire: “Ok, cerchiamo di arrivare almeno in top ten”. Un ridimensionamento importante che però non ha scoraggiato il box Alato.

Nuovi obiettivi da fissare


“All'inizio pensavamo che Marc potesse tornare prima. Quindi non ti prepari mentalmente per una così lunga assenza - ha detto Hernandez in un'intervista a motorsport-total.com -. Pensavamo che avrebbe saltato due o tre gare. Il cambiamento è stato enorme. Di solito lottiamo per la vittoria o per un posto sul podio ogni fine settimana, il nostro obiettivo è sempre stato vincere il campionato del mondo. All'improvviso abbiamo dovuto fissare obiettivi completamente diversi. Il passaggio da Marc a Bradl mi ha reso chiaro che ogni fine settimana non si sarebbe trattato di vincere ma di fare punti”.

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“Ho apprezzato ancora di più Marc”


“Perdere” Marc per un'intera stagione, quindi, è stato un vero e proprio shock e per Santi Hernandez ha portato anche una consapevolezza in più: “Sono con Marc dal 2011 - ha proseguito - e il nostro obiettivo è sempre stato quello di vincere. Quindi siamo arrivati a pensare che vincere sia normale, ma non sempre lo è. Un buon risultato è un posto tra i primi 10. Quello che è successo mi ha fatto apprezzare quello che veramente abbiamo con Marc. La cosa migliore che ci è successa quest'anno è che ognuno di noi ha trovato la propria motivazione”.

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Nuovi stimoli al box alato


Un esempio di questa motivazione? E' stato a Portimao: “Stefan è caduto e ha distrutto la moto - ha spiegato il capotecnico - Non ho mai visto una moto così distrutta. E anche il nostro capo, Takeo (Yokoyama), ci ha detto che avrebbe capito se non ci fosse stato il tempo per le riparazioni. E invece i meccanici si sono messi al lavoro e hanno anche avuto il tempo di prendere un caffè dopo che la moto era stata completata”.

Bradl si è quindi rivelato il pilota giusto al momento giusto: “Non è stato facile per lui, si tratta di un pilota che è stato chiamato come collaudatore e diventa improvvisamente un pilota abituale. L'obiettivo era di portarlo nella top 10 nelle ultime gare. E ci siamo riusciti. Si è adattato molto bene alla squadra”.

Sul rientro di Marquez dopo il primo intervento


Infine, due parole su quanto accaduto a Marc Marquez. Hernandez ha spiegato come la colpa del rientro repentino dello spagnolo non sia attribuibile a Honda: “La Honda non ha mai chiesto nulla - ha concluso -. Hanno capito la situazione e ci hanno dato molta sicurezza. È stato un anno così complicato, posso solo essere grato per il trattamento che abbiamo ricevuto. È stato davvero sorprendente”.

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