Il collaudatore francese non ha dubbi sul perchè il prototipo giapponese sia vincente: “E' una moto ben bilanciata e questa è la sua caratteristica migliore”
Il team Suzuki è pronto per affrontare la nuova stagione MotoGP con tante novità, ma anche conferme. Se l'assenza di Davide Brivio, che ha deciso di passare in Formula 1 si farà sicuramente sentire, dall'altra parte la squadra resterà la stessa del 2020. I portacolori del team in azzurro saranno ancora il campione del mondo uscente Joan Mir e l'ormai veterano Alex Rins. Ma non solo, perchè Suzuki potrà contare ancora sull'aiuto di Sylvain Guintoli, uomo chiave dal 2017.
Il collaudatore francese, attraverso le pagine del blog Suzuki, ha parlato della GSX-RR, del suo ruolo, ma anche del futuro della squadra di Hamamatsu: “Sono entrato a far parte del team nel 2017 dopo l'infortunio al polso di Alex Rins e sono intervenuto per sostituirlo - ha scritto Guintoli -. All'epoca avevo iniziato a fare un po' di sviluppo con la GSXR in BSB, e Davide Brivio mi ha chiamato perché avevo già esperienza in MotoGP. Per me è stata una grande opportunità perché di solito quando esci dalla MotoGP è difficile rientrare”.
“Le cose saranno un pò diverse per il Team Suzuki quest'anno - ha aggiunto - perché Davide Brivio ha lasciato il team. Mi è piaciuto lavorare con lui e gli sono grato per avermi accolto e aver condiviso alcuni bei ricordi”.
MotoGP, Mir: “La partenza di Brivio ci lascia in una situazione difficile
Il francese va quindi avanti parlando del prototipo MotoGP: “La mia prima impressione sulla GSX-RR è stata che fosse una moto molto ben bilanciata, anche se all'inizio c'è stato un problema con il motore. Quell'equilibrio è diventato una sorta di fulcro attorno alla GSX-RR. Questa è in realtà la cosa più importante in gara perché la chiave di tutto è riuscire a gestire quello che hai e sfruttarlo al meglio”.
Dopo il primo approccio, la strada per Suzuki è stata tutta in discesa e nelle stagioni successive, non solo sono arrivati i miglioramenti, ma la GSX-RR è arrivata addirittura a vincere il campionato sotto l'attenta guida di Joan Mir: “Uno dei miglioramenti più rilevanti – ha proseguito Guintoli - è avvenuto tra il 2017 e il 2018. Il motore andava molto meglio. Nel 2020, poi, la grande differenza è stata portata dal nuovo telaio, che ho provato per la prima volta ai test pre-stagionali di Sepang. Che grande miglioramento! Ha permesso ai piloti di frenare più forte, il che è stato un grande vantaggio. A Joan, che frena tardi e forte, lo ha davvero aiutato. In più, il nuovo motore nel 2020 è stato migliore sotto alcuni aspetti, quindi abbiamo fatto un grande passo avanti”.
Infine, Sylvain Guintoli ha parlato del suo ruolo di collaudatore e di quella che sarà la stagione 2021: “Dopo ogni sessione in pista - ha concluso - mi piace analizzare tutte le informazioni. Mi aiuta a capire i diversi stili di guida e i punti di forza dei piloti Suzuki per individuare ciò di cui hanno bisogno. Di solito avrei fatto 10.000 km di test, ma nel 2020 è stato molto più difficile a causa della pandemia. Quest'anno, sembra che il programma cambierà di nuovo e al momento è difficile capire quanto saremo in grado di testare le moto”.
MotoGP, Schwantz: “Mi sono offerto di aiutare Suzuki ma solo part-time”
Link copiato