MotoGP, Lin Jarvis “Rossi e Marquez sono dei killer”

MotoGP, Lin Jarvis “Rossi e Marquez sono dei killer”

“Vogliono 'distruggere' i loro rivali, l'ho visto in Valentino ai suoi esordi. E Marc è lo stesso”, dice il managing director di Yamaha

10.02.2021 18:38

"The Path of Two Myths", ovvero “La Strada di Due Miti” è il titolo del terzo capitolo della serie DAZN “Ruta46-Ruta93”, il documentario sulla rivalità tra Valentino Rossi e Marc Marquez, che lascia le rispettive origini di Tavullia e Cervera e ci porta a scoprire come si avvicinano le loro traiettorie.

La puntata inizia con l'infortunio di Rossi al Mugello, nel 2010, quando si è fratturato la tibia e il perone destro. Nello stesso fine settimana Marquez vinse la sua prima gara di mondiale.

"Rossi è il migliore della vecchia generazione; Marc, della nuova" dice Carlo Pernat ricordando i primi passi di Rossi nel mondiale.

"Witteveen, che è l'ingegnere numero 1 delle due ruote, aveva detto: 'Questo non sarà mai un campione'", racconta Pernat. "Per fortuna si è sbagliato", risponde Rossi ridendo.

Gli infortuni e le vittorie


Le loro storie si intersecano. Il documentario racconta dell’infortunio di Marquez in Malesia nel 2011, quando i suoi problemi alla vista avevano fatto dubitare sul suo futuro.

Poi Marc sceglie la sua gara preferita: Valencia 2012, quando, in Moto2, è passato dall'ultimo al primo posto. "E' stato una di quelle in cui si rischia tutto e va bene", racconta.

Rossi invece parla del Sud Africa 2004 e del suo trionfo all'esordio con la Yamaha. "La vittoria più importante della mia carriera, il momento più speciale", conferma Rossi.

Jarvis: "In moto sono entrambi assassini"


Lin Jarvis, capo della Yamaha, confessa come è andata la trattativa per far firmare Valentino. "A Brno 2003 abbiamo fatto molte cose in segreto. Ci siamo incontrati nella Clinica Mobile", racconta.

Poi viene affrontata la rivalità fra i due. "Sono molto diversi. Sono simili nella loro base, nel loro egoismo, e non lo intendo come qualcosa di negativo, ma piuttosto la loro determinazione a realizzare qualcosa. Sono diversi nel loro atteggiamento e approccio", dice Dovizioso.

"Una grande rivalità in pista, ma ci sono anche momenti spiacevoli”, dice Lin Jarvis, managing director di Yamaha. "Entrambi vogliono 'distruggere' i loro rivali, l'ho visto in Valentino ai suoi esordi, quando era campione. qualunque cosa ci sia voluto per vincere e Marc è lo stesso. Sulla moto, sono entrambi "assassini" ", dice.

Rossi: "Quella volta in Qatar..."


"Valentino ha bisogno di generare molto odio personale con il pilota con cui combatte”, racconta Sete Gibernau. “È il suo modo di vedere le cose. Eravamo ottimi amici, ma nel momento in cui abbiamo iniziato a lottare in pista, non avevamo più il buon rapporto di un tempo e non lo avremo più".

Rossi risponde: "E 'molto difficile avere buoni rapporti quando si lotta per la stessa cosa, come è successo a me con Sete. Il grilletto è stato il Qatar 2004. Hanno fatto qualcosa di sporco, era come se lo facessero contro di me", dice Rossi riferendosi alla sanzione rimediata perché i ragazzi della sua squadra pensarono di “gommare” la posizione di partenza di Rossi sgommando con uno scooter.

Juan Martínez, allora capo meccanico di Gibernau ed ex componente della squadra di Rossi, nega: "In nessun momento siamo andati a chiedere una sanzione, siamo andati a chiedere maggiore sicurezza per tutti i piloti. L'abbiamo detto alla Honda e hanno deciso di fare un reclamo".

"Con Sete è stato qualcosa di personale. La cosa del Qatar mi ha fatto arrabbiare molto e mi ha aiutato a dare il massimo in quella stagione e in quella successiva. Se dovessi dare un consiglio a Sete direi: 'Sarebbe stato meglio se non l'avessi fatto: sì, avresti vinto più gare’", dice Rossi ridendo.

MotoGP, Marquez ed Espargarò al primo "confronto diretto" 2021

  • Link copiato

Commenti

Leggi motosprint su tutti i tuoi dispositivi