MotoGP, Hernandez: “Marquez assente in Qatar?”

MotoGP, Hernandez: “Marquez assente in Qatar?”

Il capo meccanico dell’otto volte iridato ha parlato del suo recupero dall’infortunio e di com’è stato l’anno scorso lavorare con Bradl

05.03.2021 ( Aggiornata il 05.03.2021 17:20 )

In un video realizzato dal team Respol Santi Hernández, il capo meccanico di Marc Márquez, ha risposto ad alcune domande e ha così spiegato come ha vissuto il 2020, un anno condizionato dal Coronavirus e dall’infortunio del suo pupillo. Lo spagnolo ha anche parlato del rientro in pista dell’otto volte iridato, e dei programmi del collaudatore Stefan Bradl (le ultime dichiarazioni contrarie su di lui).

Il ritorno di Marc


Ai test che andranno in scena in questi giorni sul circuito di Losail, in Qatar, Marquez non parteciperà, in attesa che i dottori gli dicano nuove informazioni sulle sue condizioni fisiche. Hernandez, da un punto di vista sportivo, ha detto: “La cosa più importante è che Marc salga sulla moto e abbia le sensazioni positive che aveva prima dell'infortunio. Da quel momento in poi il tempo lo dirà e quando Marc salirà sulla sua moto avremo tutte queste risposte”. Quando sarà in forma si potrà subito puntare in alto: “Con un pilota come Marc, l'obiettivo non cambia ed è quello di provare a vincere il Campionato del Mondo”.

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La figura di Bradl


Fino ad allora il suo sostituto sarà lo stesso del 2020, ovvero il collaudatore Stefan Bradl che proverà a capire le novità e a migliorare la moto. “Lavoreremo per dare a Marc una moto per vincere gare o dare il massimo” ha spiegato Hernandez. E sull’inizio del campionato ha aggiunto: “Aiuteremo anche Stefan a poter ottenere buoni risultati nel caso in cui dovesse correre lui la prima gara”.

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Il 2020 e le tante lezioni imparate


Hernandez definisca la passata stagione come “molto complicata” e ha raccontato: “Abbiamo imparato a lavorare con un nuovo pilota, a cambiare mentalità e sistemi di lavoro, ma non è stato facile per Stefan passare dall'essere un tester a fare l'intera stagione come pilota”. Dal suo punto di vista, invece: “Ho imparato che ti senti orgoglioso a seconda con chi lavori e questo ti fa capire quanto sia difficile vincere per molte squadre”.

Quando sei abituato a vincere quasi tutti i fine settimana” ha continuato, “sembra che sia normale, ma quando quest'anno con Stefan abbiamo avuto difficoltà ad arrivare a punti, ti rendi conto che questa è la realtà. Un qualcosa di diverso da prima: “Non è come un sogno, ma è vero che il lavoro è diverso e questo ti fa apprezzare il lavoro, la squadra e il pilota”.

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