MotoGP, Mir: “Mi piace la scritta M1R,vorrei sfoggiarla anche nel 2022”

MotoGP, Mir: “Mi piace la scritta M1R,vorrei sfoggiarla anche nel 2022”

Lo spagnolo ha svelato la livrea della sua Suzuki numero 36, e si prepara ai primi test dell'anno: "Ho alcune novità da provare, lavorando al contempo sul singolo giro. Mi sento bene"

06.03.2021 ( Aggiornata il 06.03.2021 12:12 )

Spesso sono gli attimi che precedono un evento a renderlo speciale, e forse anche questo è il caso. Joan Mir ha da poche ore svelato la livrea della sua Suzuki 2021, con la quale affronterà la sua prima stagione da Campione del Mondo MotoGP. Uno status affascinante quanto impegnativo, tanto che lo spagnolo ha deciso di mantenere il suo classico numero 36, inserendo però in alcune parti della moto (e del casco) la scritta M1R.Mi piace tanto la grafica del mio nome con il numero uno – confessa Joan - tanto che mi piacerebbe usarlo anche l’anno prossimo (ride ndr). Sono consapevole del fatto che non sarà facile, ma lotterò per poterlo fare”.

Tra la speranza e l’azione passa un 2021 tutto da scoprire, che non spaventa il giovane catalano. I test alle porte saranno certamente una prima fonte di risposte, soprattutto dal punto di vista tecnico. “Ho passato bene questi giorni, ho buone sensazioni al pari di tutto il team. Ho alcune cose da provare in questi test, grazie agli sforzi di Suzuki, e vedremo quali saranno i risultati”.

Mir: “Sono veloce sul singolo giro con tutti i mezzi, tranne che la MotoGP”


Nella mente di Joan vi sono già alcuni aspetti su cui lavorare, in primis la velocità sul singolo giro in ottica qualifica, cosa che l’anno scorso gli è spesso mancata.

“L’unica cosa che ho potuto fare finora è stata allenarmi con tutti i mezzi a mia disposizione, e sinceramente non ho avuto problemi ad essere veloce sul singolo giro. Il problema è con la MotoGP, quindi dovremo lavorare durante questi test per sfruttare al meglio la gomma in qualifica, senza perdere il nostro potenziale in gara”.

Nell’attesa di scendere in pista Joan si è potuto godere l’interessante documentario che la MotoGP ha realizzato sul suo weekend più importante del 2020, quello di Valencia 2. Tanti i momenti di tensione, al pari di quelli divertenti: in quest’ultima categoria rientra certamente l’episodio in cui Mir viene avvicinato in strada da un tifoso, che prima lo etichetta figlio di papà per la sua bella auto, poi lo riconosce e si scusa.

“Non è la prima volta che mi capita (ride ndr). Non è una cosa normale, ma nella società attuale può capitare: alcuni se vedono un ragazzo normale in una macchina costosa pensano che non sia sua, o gliela abbiano regalata. Personalmente la cosa mi fa ridere, non mi arrabbio, ed anche in quel caso è stato così, anche perché il ragazzo mi ha poi riconosciuto e mi ha chiesto scusa. Credo non si debba mai giudicare un’altra persona. In generale mi è piaciuto davvero il documentario, è una testimonianza importante di un weekend davvero fantastico”.

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