Test MotoGP, alla Yamaha serve velocità: frontale che cambia sulla M1 di Rossi

Test MotoGP, alla Yamaha serve velocità: frontale che cambia sulla M1 di Rossi

Piccolo step aerodinamico per le Yamaha del team Petronas, scese in pista a Losail con l'obiettivo di recuperare il gap accusato dalla concorrenza in termini di velocità massima

11.03.2021 10:12

La seconda tranche di test, disputata sempre sul circuito di Losail, sembra iniziare nel verso giusto per Valentino Rossi.

Dopo i risultati deludenti della scorsa settimana, il Dottore è riuscito ad abbassare notevolmente il suo tempo sul giro: il crono di 1’54.618 gli ha permesso di risalire fino al 13° posto, posizione non esaltante ma più vicina a quella occupata dall'altra Yamaha Petronas di Franco Morbidelli.

Un miglioramento frutto, anche, dei miglioramenti tecnici introdotti sulla M1 del pesarese: dal nuovo telaio, che pare offrire sensazioni migliori in ingresso curva, fino alla modifica che salta più all'occhio, rappresentata dal nuovo cupolino.

Più velocità


Il nuovo design della parte frontale della M1, testato non solo da Valentino ma anche da Morbidelli, presenta una forma leggermente più larga rispetto al precedente, risultando più protettivo nella zona dei semimanubri.

Una soluzione che, nelle intenzione dei tecnici giapponesi, serve a fendere meglio l'aria deviando il flussi in modo più efficace, alla ricerca di qualche Km/h in più per ricucire il gap dagli avversari.

Un primo effetto pare vedersi. "Abbiamo incrementato la nostra velocità", ha spiegato Rossi a fine giornata. "Siamo ancora a 10 Km/h dalla Ducati ma siamo migliorati".

 
 
 
 
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La Ducati resta lontana


La sensazione del pesarese è corretta: durante la giornata di mercoledì, Johann Zarco ha fatto segnare la velocità monstre di 352,9 Km/h, nuovo primato non ufficiale della pista del Qatar. La Yamaha di Rossi si è "fermata" a 343.9 Km/h, una velocità di punta superiore rispetto ai suoi compagni di marca ma comunque lontana dalle prestazioni della Desmosedici.

Un problema, quello della velocità massima, da sempre tallone d'Achille della M1 e che i tecnici di Iwata proveranno a risolvere lavorando anche sul grip al posteriore in uscita di curva.

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