MotoGP Doha: risultati e tempi del ritorno al successo di Quartararo

MotoGP Doha: risultati e tempi del ritorno al successo di Quartararo© Milagro

A Losail, Fabio su Yamaha ripete quanto fatto da Vinales una settimana fa. Con il secondo posto, Zarco è in vetta al Mondiale, Martin sul podio. Ecco come è andata la gara

04.04.2021 ( Aggiornata il 04.04.2021 20:31 )

Gara equlibrata e combattutissima quella della MotoGP di Doha, dal primo all'ultimo passaggio, con almeno 8 moto in lizza per il gradino più alto del podio. Sorpassi, sbandate, carenate ed un tentativo di fuga, riassorbito nelle fasi finali: la sfuriata del poleman Martin è stata ridemensionata da, in primis, Fabio Quartararo.

Proprio colui che ha tagliato in testa il traguardo, per un ritorno al successo da Barcellona dello scorso anno, cioè, fine settembre 2020. Il francese colleziona la quarta affermazione ottenuta nella Top Class, confermando l'eccellente forma palesata da inizio stagione e la bontà del progetto Yamaha.

Infatti, dopo la vittoria di Maverick Vinales - giusto sette giorni fa - la M1 si è ripetuta. Stavolta, però, il catalano è rimasto dietro, perché il compagno di box ha ribadito esattamente quanto realizzato dal numero 12 settimana scorsa. Uno a uno tra i due Factory di Iwata.

Pramac Ducati meglio degli ufficiali in Rosso e Zarco leader del Mondiale


Deja vu a Losail. Ancora secondo posto per Johann Zarco, impreziosito dalla leadership della classifica MotoGP. Inaspettata? Mica tanto, perché il due volte campione della Middle Class non ha niente da invidiare ai rivali ufficiali. Tantomeno a quelli Ducati.

Pramac ha fatto meglio della formazione interna di Borgo Panigale, pure grazie a Jorge Martin, in grado di condurre le danze sino a pochi chilometri dall'arrivo. Il superpropulsore Desmosedici ha fatto la differenza sul dritto, ma la coppia della squadra toscana ci ha messo del proprio.

Diversi i delusi  "delusi", non Aleix Espargarò con l'Aprilia. Seppur bravi, non abbastanza da cogliere almeno un gradino del podio qatariota. Alex Rins ha dato l'anima, ma la sua Suzuki proprio non ce la faceva a mantere il passo della Ducati, specialmente, anzi, esclusivamente in rettilineo. Maverick Vinales - conoscendolo - non sarà felice di veder il compagno di garage così avanti.

Joan Mir, second Suzuki senza vittoria né podio, precede altre tre moto ufficiali. La KTM di Brad Binder, la Rossa di Miller, l'Aprilia di Aleix Espargarò, decimo. Considerando le velleità del pre-campionato, solo il numero 41 e la sua RS-GP hanno mantenuto le aspettative. I restanti, meno.

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Le delusioni


Un conto è sentirsi deluso, un altro è deludere. Ecco quindi la lunga lista, dalla quale togliamo i rookie Enea Bastianini, Luca Marini ed il poco esperto di MotoGP, Lorenzo Savadori. Per il resto, malino. Franco Morbidelli sembra l'ombra di quello visto nel 2020. Pol Espargarò non sfrutta la Honda RC213 V (e lo ammette), Miguel Oliveira stenta a decollare.

E poi, Valentino Rossi, senza nemmeno un punto incamerato. Male. Male Alex Marquez, male Danilo Petrucci. Takaaki Nakagami, idem. Questi piloti non sono mai stati in lotta per la zona punti, sicché, non vedono muoversi le rispettive classifiche.

La classifica del campionato


 

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