MotoGP Doha: il team Ducati Pramac continua a sognare

MotoGP Doha: il team Ducati Pramac continua a sognare© Pramac Racing

Weekend perfetto per il team satellite di Borgo Panigale, che lascia il Qatar forte delle prestazioni dei suoi piloti, capaci di precedere sul traguardo anche gli ufficiali Miller e Bagnaia 

06.04.2021 ( Aggiornata il 06.04.2021 11:49 )

È il Team Pramac la sorpresa positiva di queste prime due gare della MotoGP. La squadra di Paolo Campinoti ha stupito tutti in Qatar, grazie alle grandi prestazioni messe in pista da Johann Zarco e Jorge Martin: una formazione di piloti totalmente rinnovata rispetto al 2020, ma che è stata in grado, almeno fin qui, di tenersi dietro i piloti factory Ducati.

Un exploit che dimostra come un team privato, col giusto supporto della Casa madre, possa dire la sua in una classe combattuta come la MotoGP.

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Zarco primo nel Mondiale


Johann Zarco ha conquistato due podi in altrettante gare svolte sul tracciato qatoriota, due secondi posti che valgono al francese la vetta provvisoria della classifica mondiale. Una bella soddisfazione, seppur momentanea, per un pilota che dopo l’esperienza catastrofica vissuta in KTM nel 2019 era sul punto di dire addio alla top class. 

“Nel 2019, stavo pensando di fare un passo indietro e tornare in Moto2”, ha raccontato Johann alla vigilia del GP di Doha. “Iniziai a trattare con Avintia, Dall'Igna spinse chiedendomi di avere in fiducia in lui, perché avrei raggiunto qualcosa di buono. Aveva ragione lui, se non lo avessi ascoltato non sarei salito sul podio alla prima gara in Qatar".

Zarco sta iniziando a raccogliere i frutti di quella scelta, dimostrandosi veloce e consistente in sella alla Desmosedici: una piccola, parziale rivincita per un pilota che in molti avevano già messo nel dimenticaio. 

La sorpresa Martin


Dopo le prime due gare della stagione, in Pramac possono vantarsi di avere nel box sia il leader del Mondiale che il rookie dell’anno, ovvero Jorge Martin. Il campione del mondo Moto3 2018 aveva stupito già al debutto, confermando quanto di buono si dice sul suo conto con la strepitosa pole ottenuta nel sabato di Doha.

“In gara tornerò a essere un debuttante, non è questo il momento di vincere”, aveva detto lo spagnolo dopo le qualifiche. Alla fine non ha vinto, ma ha condotto la corsa per ben 19 giri. Merito della sua gestione delle gomme, qualità impreziosita da uno stile di guida che ha impressionato tutti.

Un terzo posto ottenuto con uno sguardo al cielo, pensando al compianto Fausto Gresini. “Voglio dedicare questo mio primo podio in MotoGP a Fausto: ci manca e spero ci stia guardando dall’alto", ha dichiarato Jorge a fine gara. È stato proprio il passaggio nella struttura dell’ex pilota imolese a segnare la carriera di Martin, squadra in cui ha conquistato il titolo mondiale in Moto3 nel 2018. Risultato che ha permesso al numero 89 di spiccare il volo e di ritrovarsi lì dov’è adesso, a mostrare tutto il suo talento sotto i riflettori della top class.

Avanti tutta


Un momento magico per il team Pramac, dunque, frutto del duro lavoro compiuto da Francesco Guidotti & Co, che ha reso la squadra satellite di Borgo Panigale una vera eccellenza della MotoGP capace di battagliare con i team ufficiali. 

Adesso tocca a Portimao, un’altra pista che può rivelarsi favorevole alle Rosse di Zarco e Martin. In MotoGP le sorprese sono sempre dietro l'angolo e Zarco lo sa bene: "Vincere il Mondiale? È il massimo che si possa ottenere. Non so, non si sa mai: riuscire in tale impresa sarebbe un sogno. Voglio continuare a spingere in ogni giro e fare progressi".

Vietato smettere di sognare: il trionfo ottenuto a sorpresa un anno fa da Joan Mir lo insegna. 

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