MotoGP Portogallo, Marc Marquez svela la sua preoccupazione più grande

MotoGP Portogallo, Marc Marquez svela la sua preoccupazione più grande

Il pilota spagnolo è apparso preoccupato e cauto sul suo rientro e a chi lo dà già tra i vincenti ha detto: “Non aspettatevi nulla da me questo weekend. La riabilitazione è sia fisica che mentale” 

15.04.2021 ( Aggiornata il 15.04.2021 20:10 )

Marc Marquez è tornato e adesso lo attende la prima gara dopo 9 mesi di assenza. Ma come sarà il suo rientro? Se in tanti stanno facendo ipotesi sul risultato che il pilota Honda potrà avere in questo weekend, in conferenza stampa ha provato a fugare ogni dubbio: “Sento che sono pronto ma non al 100%”.

“Sono ancora in riabilitazione”


L'attesa di rivederlo in pista è tanta, ma Marc Marquez, in conferenza stampa, è apparso sotto pressione. Una condizione che mai aveva mostrato prima d'ora. Che l'otto volte iridato sia veramente cambiato in questi mesi? “Ovviamente è fantastico essere di nuovo qui - ha detto -. Sono stati mesi difficili ma adesso finalmente è arrivato il momento di fare il passo più importante, ovvero tornare in sella. E' una sensazione strana, sento le farfalle nello stomaco, ma penso sia normale. Finalmente è arrivato il momento di divertirmi. Ho incontrato il team giapponese e spagnolo ed erano contenti. Gli ho detto: “Non aspettatevi nulla da me questo weekend”. Sono ancora in riabilitazione: c'è la riabilitazione fisica ma anche quella mentale. Guardare le gare da casa è stato strano, soprattutto all'inizio. Adesso sento che sono pronto ma non al 100%. Non c'erano solo dubbi se potessi tornare in pista ma anche se fossi tornato nelle condizioni di prima”.

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“Nessun aspettativa per il weekend”


Marc da domani si troverà a dover affrontare il tracciato di Portimao. Di certo non uno dei circuiti più facili e in più sembra che potrebbe anche piovere: “Non mi piace dover guidare su un tracciato bagnato dopo tanta assenza – ha proseguito - ma sono pronto per guidare in qualsiasi situazione. Ho fatto un test privato qui l'ultima volta che ho guidato la moto, è andata bene mi è piaciuto. I miei colleghi sono tutti fiduciosi ma io non lo sono, in un'altra situazione direi che non importa né il circuito né il meteo, ma non questa volta.”

Quali sono quindi le sue reali aspettative per il weekend? Quale il suo obiettivo? “L'obiettivo principale è essere pronto - ha aggiunto - e sentirmi a mio agio sulla moto ma vediamo come reagirà il mio corpo e il mio braccio. Vorrei essere più pronto, vorrei avere un test privato ma non posso. Con il dottore abbiamo preso questa decisione perchè ci sentiamo pronti, è stata una decisione unanime. In Qatar la decisione era più “si” che “no” ma non unanime. Adesso lo è, quindi ecco perchè sono qui. Non ho nessun obiettivo né aspettative voglio solo salire in sella, avrò tempo per mettermi pressione più avanti, mi aspetto di trovare dei rivali molto competitivi. Torno da un grande infortunio e non so questo ritorno come sarà”.

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Che Honda troverà Marc?


Dalle aspettative al pensiero di risalire in sella alla RC213V, ma la Honda sarà cambiata in assenza di Marc? “Honda non è nella sua situazione migliore - ha spiegato - ho parlato con lo staff giapponese e stanno cercando di capire il problema, tutti i piloti devono essere ad un buon livello. Honda adesso ha grandi piloti come Pol Espargarò, Alex Marquez e Takaaki Nakagami ma stanno avendo difficoltà negli stessi punti, quindi stanno cercando di capire l'assetto delle gomme anteriori, ci stanno lavorando. Le moto sono le stesse del 2020, solo con qualche miglioria, questa mattina sono stato al box per capire gli aggiornamenti. Domani inizierò con la moto di mio fratello Alex e da lì inizierò a costruire la mia moto per tornare al meglio”.

“Ecco qual'è la mia più grande preoccupazione”


Infine, tra le tante domande fatte a Marc in conferenza stampa, due più significative. “Marc ti sei preparato anche mentalmente per questo rientro”? E poi “Sei pronto per la prima caduta che potrebbe arrivare?”

“Vorrei sentirmi normale - ha concluso Marquez - ma in realtà sento le farfalle nello stomaco. La riabilitazione è sia fisica che mentale. Dal punto di vista mentale arriverò più in ritardo. Mi faccio delle domande su come reagirà il mio braccio e non mi sento forte. Le aspettative sono alte ma non mi sento nella stessa situazione degli altri piloti”.

Poi su una possibile caduta: “La caduta arriverà, spero il più tardi possibile. E' la prima cosa che ho detto al dottore. Il mio braccio deve essere pronto per affrontare una caduta, mi conosco so che spingo e il mio corpo deve essere pronto. Vorrei solo tornare a guidare come guidavo una volta questa è la mia più grande preoccupazione”.

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