MotoGP, Rins non ha imparato la lezione dell'anno scorso?

L’anno scorso Joan Mir ha dimostrato che con la Suzuki si può lottare e vincere per il titolo, su una moto, la GSX-RR, sviluppata prevalentemente dal suo compagno di squadra Alex Rins, che è con la Casa di Hamamatsu da più tempo di lui, dal 2017. Questo è proprio l’anno del riscatto per lo spagnolo, che dopo esser arrivato terzo in campionato l’anno scorso, ha detto più volte che vuole portare il titolo dalla sua parte del box, ma domenica scorsa ha commesso, di nuovo, uno dei suoi classici errori.

"Caduta strana"

Se le prime due gare di Rins erano state positive e misurate, concluse con un sesto e un quarto posto, ecco che in Portogallo ha raccolto uno zero pesante in ottica iridata. Perché proprio mentre stava lottando per la vittoria, con Fabio Quartararo, mentre provava a tenere il suo ritmo per mettergli pressione e indurlo all’errore, questo lo ha commesso lui stesso trovandosi sdraiato a sei giri dalla fine. Rins (che presto sarà papà) ammette: “Stavo gestendo tutto bene: le gomme, il respiro, il ritmo, tutto. Abbiamo controllato i dati dopo l'incidente e avevo fatto tutto allo stesso modo, quindi è stata una caduta strana”. Nessuna spiegazione logica, ma questa scivolata ricorda molto quelle dello scorso anno avvenute in Austria e in Francia. Dettate forse dalla troppa foga.

Il titolo così si allontana

Errori che costano cari in classifica, dove ora si ritrova solo settimo, a 38 punti dal leader Quartararo e a 15 dal suo compagno di squadra, quinto. Che ha invece condotto una gara solida senza esagerare, conquistando (anche grazie alla sua caduta) il terzo gradino del podio. Dopo un ottimo inizio Rins pare non aver imparato da quanto accaduto l’anno scorso. Questi errori fanno allontanare il titolo iridato, soprattutto se avvengono in un weekend di gara in cui è stato più veloce di Mir e in cui aveva anche centrato un’ottima seconda posizione in qualifica. Possiamo dunque dire che è stata decisamente un'occasione sprecata.

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