MotoGP, nel team Ducati per ora comanda Bagnaia

MotoGP, nel team Ducati per ora comanda Bagnaia

Secondo podio e secondo posto in campionato per il piemontese, mentre l’australiano ha finora mostrato grande incostanza (ed è dodicesimo)

21.04.2021 11:49

Prima che iniziasse la stagione 2021 era stato chiarito che nel team ufficiale Ducati entrambi i piloti venivano trattati alla pari, che nella squadra non c’era un numero 1 e un numero 2. Ma dopo le prime tre gare i due piloti hanno mostrato valori contrastanti. E se troviamo Pecco Bagnaia nella parte alta della classifica, grazie anche a due podi, non possiamo dire lo stesso di Jack Miller, che ha conquistato 14 punti iridati.

Bagnaia è sbocciato


L’inizio di Bagnaia è senza dubbio da incorniciare. In tre gare ha conquistato due podi, il terzo posto del Qatar dopo aver anche dominato parte della gara, e il secondo firmato a Portimao. Due risultati ottenuti in maniera diversa ma che evidenziano la crescita, fisica e mentale, del pilota della VR46 Riders Aacdemy. Pecco alla guida della Ducati sembra avere tutto pienamente sotto controllo. Lo stesso Valentino Rossi aveva ammesso qualche giorno fa: “Molta gente non ha ancora capito il suo potenziale, ha veramente un grande talento”. In queste prime tre prove Bagnaia ne ha dato dimostrazione, e soprattutto a Portimao ha avuto un’ottima gestione di gara, dopo aver rimontato dall’undicesima posizione, chiudendo solo dietro a Quartararo. C’è la sensazione che queste siano solo le prime soddisfazioni che quest’anno potrà darci.

Dov'è Jack?


È iniziata invece in salita la stagione del suo compagno di squadra, con due noni posti sul circuito di Losail e non senza un pizzico di sfortuna, perché il giorno dopo il ritorno dal Qatar è entrato in sala operatoria per essere operato di sindrome compartimentale all’avambraccio destro. Sicuramente non era al top della forma a Portimao, ma si stava difendendo bene prima della scivolata. Togliendo la prima gara, in cui non ha avuto colpe, le altre due prove lasciano a desiderare, considerando che il venerdì spesso si dimostra competitivo. Se guardiamo come aveva finito il 2020, il paragone è pesante. Cos’è successo? Un insieme di coincidenze o c’è dell’altro sotto? Le prossime gare ce lo diranno.

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