MotoGP, Mir e la forza della costanza: basterà ancora per il titolo?

MotoGP, Mir e la forza della costanza: basterà ancora per il titolo?© Milagro

Nei primi tre appuntamenti dell'anno lo spagnolo ha alternato difesa ed attacco, raccogliendo un solo podio ma anche punti importanti per il futuro. La solidità può essere ancora la sua arma vincente?

21.04.2021 ( Aggiornata il 21.04.2021 12:50 )

La copertina dopo i primi tre GP della stagione l’hanno occupata altri piloti, in primis Fabio Quartararo, ma attenzione a Joan Mir. Esatto perché il campione in carica non avrà ancora vinto a differenza del francese, ma ha già dimostrato di avere bene in mente la lezione del 2020, quella che in dote gli ha consegnato il titolo di Campione del Mondo.

Parola d’ordine costanza

Analizziamo i fatti. Nelle prime due gare dell’anno lo spagnolo ha dovuto combattere su un territorio ostile come il Qatar, una pista dove le Suzuki raramente hanno brillato. Sin da subito inoltre si sono palesati i cronici problemi legati alle qualifiche, spesso e volentieri indigeste allo spagnolo ed alla moto di Hamamatsu, che hanno costretto Joan a scattare dalla decima casella prima e dalla nona poi.

Una conseguente gara di rimonta nasconde spesso e volentieri un alto numero di insidie, sia legate a possibili contatti che all’usura anticipata degli pneumatici, ma questo non ha impedito a Mir di piombare sul gruppo di testa in entrambe le occasioni. Nella prima gara della stagione il podio è sfumato solamente a causa di un errore all’ultima curva dell’ultimo giro, amplificato dalla spaventosa cavalleria Ducati, mentre nella seconda le scaramucce con Jack Miller certamente non hanno aiutato. Risultato 22 punti totali: nulla di clamoroso rispetto ai 40 di Zarco, ma comunque un bottino interessante su una pista complicata.

La differenza tra me e te

Lasciato il deserto ci si è poi spostati in Portogallo, a Portimao, un tracciato che nella sua stagione d’ingresso nel calendario MotoGP ha regalato a Mir solo delusioni: nel 2020 infatti il fine settimana portoghese del neo Campione del Mondo fu un assoluto disastro, con un problema tecnico a porre anticipatamente fine ad una gara già molto difficile.

Mir ad ogni modo è arrivato nell’Algarve consapevole che le cose sarebbero andate diversamente, e lo ha dichiarato a gran voce già nella conferenza stampa del giovedì. E come altre volte ha avuto ragione: non in qualifica, dove è arrivata un’altra nona casella bensì in gara, dove Joan è riuscito a conquistare il suo primo podio in stagione, complice anche l’errore del compagno Alex Rins.

Ecco, il weekend di Portimao ha evidenziato un’altra volta la grande differenza tra i due compagni di squadra spagnoli. L’anno passato Rins ha pagato a caro prezzo la caduta e l’infortunio di Jerez, dovendo inseguire per tutto l’arco della stagione il compagno, meno “esplosivo” forse ma capace di conquistare un podio dopo l’altro. Il 2021 sembrava aver portato consiglio ad Alex, che però in Portogallo ha buttato via una preziosa seconda piazza per l’ennesimo eccesso di ingordigia. “Ho spinto per indurlo all’errore – ha dichiarato nel post gara Quartararo – e così è stato”, con Rins un’altra volta costretto a leccarsi le ferite, mentre il compagno saliva sul podio.

Spagna vs Francia

Avuta (per ora) la meglio sul compagno di team, Mir può ora puntare il suo mirino proprio sul francese, un altro pilota i cui errori del 2020 hanno messo ancora di più in risalto la solidità dello spagnolo. La velocità di Fabio è innegabile, specie dopo le due vittorie consecutive, ma avrà davvero fatto quel decisivo passo in avanti a livello mentale?

E’ forse la domanda più importante della stagione, perché dall’altra parte del ring c’è un Mir che ha già dimostrato di essere forse il pilota più maturo ed intelligente della griglia, che a suon di risultati utili è pronto a muovere il suo attacco al trono di campione 2021.

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