MotoGP, Aprilia sempre più protagonista: a quando il primo podio?

Da inizio anno sino al Gran Premio del Portogallo, l'Aprilia Racing Team Gresini ha evidenziato enormi miglioramenti, sia in termini di tempo ottenuto sul giro secco, anche in merito ai piazzamenti finali in gara. La sofisticatissima RS-GP - sempre più "cacciabombardiere" della flotta di Noale, è assolutamente lontana  parente delle meno efficaci sorelle ammirate nelle stagioni scorse.

Se, prima, i critici potevano imputare al Gruppo Piaggio la partecipazione alla MotoGP come risultato già acquisito per il solo fatto di esserci, oggi no: la squadra (unica, per ora, ma fervono i lavori per raddoppiare l'impegno in griglia) dal color nero e rosso è sempre più protagonista di classe, con prestazioni costanti da top ten, anzi, da primi otto al traguardo.

Settimo, decimo, sesto. Eccellente Aleix Esparagarò, prima punta catalana ed in seno al progetto dal 2017. Il trentunenne di Granollers è al suo ventesimo campionato iridato di carriera, vanta una larga esperienza a due e quattro tempi, maturata tra 125, 250, Moto2, CRT (sottocategoria regina) e, appunto, la Regina stessa. In più, lui rappresenta una sicurezza in Aprilia.

Espargarò sempre più in alto. Savadori ha bisogno di test e tempo

Aleix non è un pilota che gratta gomito, spalla, casco o quant'altro. Il suo stile di guida è più contenuto, tuttavia altrettando redditizio. Inoltre, il numero 41 conosce bene potenziale e limiti della RS-GP: da inizio stagione, il suo nome nlle classifiche dei singoli turni di prova era collocato ben in alto.

Spesso, in altissimo. Come nel secondo appuntamento del Qatar - Doha GP - dove Espargarò ha messo tutti in fila nelle FP1 del venerdì. In numerose occasioni, secondo crono di giornata. Sempre, nella Q2 in qualifica, nei 10 più veloci a scattare dopo lo spegnersi del semaforo. Aleix è una certezza e la moto lo sta diventando, perché capace di battere rivali con alle spalle test team organizzati e rodati.

Resta, però, un punto più oscuro: Lorenzo Savadori non riesce a copiare il passo del compagno di garage. Il cesenate è forte e talentuoso, per il Marchio Aprilia ha vinto ben tre titoli: CIV 125 nel 2008, europeo Superstock 1000 nel 2015, CIV Superbike l'anno scorso. Sappiamo bene quanto egli abbia bisogno di tempo e test per crescere anche in MotoGP, ma questo tempo è disponibile?

Dovizioso, una scommessa od un "obbligo"?

Aprilia ha le carte in regola per puntare al podio, a premiare un reparto corse che nulla ha da invidiare nel settore racing. L'unico dubbio è il seguente: una concorrenza interna più equlibrata spingerebbe tutti a dare ancora di più? Intendiamo dire che, probabilmente, Espargarò sarebbe "trascinato" ancora più in alto, se avesse un compagno di squadra altrettanto esperto e veloce. Attenzione, leggete bene: questo non è un processo al fortissimo Sava32, bensì un'analisi in cui alleghiamo anche una ipotesi. 

Il Curriculum di Andrea dice: alloro nella ottavo di litro 2004. Successi nella dueemmezzo e due volte vicecampione del Mondo. Partecipazioni in MotoGP dal 2008 al 2020, in cui contare 15 affermazioni: una con Honda, le restanti con Ducati. Appunto, Ducati. Con la Casa bolognese, il Dovi ha spesso insidiato il Re Marc Marquez, Con la Desmosedici numero 04, il forlivese ha tenuto alta la testa contro il più grande degli ultimi dieci anni. In più, una maturazione tecnica e tecnologicia, per segreti in Rosso che solo lui conosce.

E che solo lui potrebbe portare in Aprilia; più di un critico sostiene come e quanto la Desmosedici GP sia la MotoGP più prestante del lotto e che sia strano come le manchi ancora la prima vittoria stagionale. Alcune caratteristiche del razzo di Borgo Panigale farebbero comodo alla RS-GP veneta? Bè, diciamo che quelle nozioni non sarebbero da disdegnare.

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