MotoGP: Jorge Martin e la difficile gestione del successo

MotoGP: Jorge Martin e la difficile gestione del successo© Milagro

Succede a tutti, anche a Martin: dopo un buon risultato, se non arriva subito la conferma, si tende a forzare per ottenerla. Rischiando. A volte, invece, è meglio accontentarsi 

Motosprint

27.04.2021 ( Aggiornata il 27.04.2021 11:14 )

La durissima caduta di Jorge Martin durante le terze libere del GP Portogallo è stata un chiaro esempio di ciò che gli psicologi dello sport chiamano "errata gestione del successo". O almeno è ciò che viene naturale pensare vedendo la sequenza dell’incidente che ha portato il giovane spagnolo all’ospedale con un politrauma.

Dopo il suo esplosivo debutto in MotoGP, Martin è diventato il nome di moda nel Mondiale, dopo il Qatar tutti hanno cercato il madrileno, che forse ha ricevuto troppi elogi. Persino Jorge Lorenzo, il suo fratello maggiore a livello sportivo, lo ha intervistato nel proprio podcast.

Troppa pressione


E l’affermazione del maiorchino "Vincerai un GP prima di quanto tu non creda" non ha fatto altro che aumentare l’effetto della pentola a pressione. Fino all’esplosione di sabato mattina a Portimao. Non è stato un fatto sorprendente, perché pur correndo da una vita, Martin è ancora troppo giovane per gestire la valanga di complimenti e pacche sulle spalle del Qatar. Essere impermeabili a tali situazioni - in cui si giunge all’adulazione - a 23 anni è molto difficile. In più, a Portimao lo spagnolo si è scottato con una situazione tecnica opposta rispetto a Losail, ed è stato uno shock.

Venerdì pomeriggio, Martin aveva chiuso in fondo alla graduatoria dei tempi, ammettendo - non senza frustrazione – di aver girato a Portimao più forte con la Moto2 che con la MotoGP (in qualifica l’anno scorso aveva
fatto 1’42”8, un decimo meglio che in FP2 con la Ducati-Pramac). "Sono sicuro che la moto abbia qualche problema e domani dovrò spingere di più". E sabato mattina, nel primo giro del terzo stint, Martin è stato protagonista di una caduta spaventosa che ha costretto la Direzione Gara a fermare la sessione con la bandiera rossa.

Il parere di Chicho Lorenzo


"Quanto avvenuto a Jorge è una costante della sua carriera sportiva" ha commentato il padre di Jorge Lorenzo, Chicho, con il quale Martin ha lavorato in passato e con cui è rimasto in contatto. "Si chiama 'gestione del successo': gli è capitato spesso quando si è trovato in una situazione di totale fiducia in se stesso, eccitato dopo un bel risultato. Ma non è accaduto soltanto a lui, è una situazione comune a parecchi piloti. Le dinamiche mentali funzionano così: un pilota che ottiene un buon risultato dice a se stesso 'ho trovato il modo per andare veloce, sono forte, voglio stare davanti'. Un pensiero alimentato dalle numerose pacche sulle spalle. Quando però arriva un giorno in cui, all’improvviso, le cose non funzionano, e succede a tutti, questo pilota passa dalla situazione di entusiasmo a quella di sconcerto e incredulità. E per cercare una soluzione, e tornare al livello a cui pensa di appartenere, finisce per forzare. A Martin era successo in Moto3, quando tante volte a un buon risultato era seguita una caduta".

Gestire il successo nello sport è un’arte che si acquisisce con il tempo, e magari con l’aiuto di uno psicologo.
E spesso si passa per situazioni come quella vissuta da Martin a Portimao. Quando al pilota torna in mente l’antica massima: "Ci sono giorni in cui ci si deve accontentare del miglior risultato possibile".

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