MotoGP Spagna, Rossi: “Correre per il mio team? Dipenderà dai risultati”

MotoGP Spagna, Rossi: “Correre per il mio team? Dipenderà dai risultati”© Milagro

Valentino parla del progetto VR46 legato alla classe regina: "Avere una mia squadra rappresenta un modo per me di rimanere in questo mondo a carriera di pilota finita"

29.04.2021 18:42

Più che il ritorno di Valentino Rossi nell’ultima pista in cui ha ottenuto un podio iridato, tiene banco l’ingresso prossimo in MotoGP di una squadra marcata VR46. Partiamo però dalla gara di domenica, promettente, stando alle parole del protagonista:La pista di Jerez si è sempre confermata grande per me - conferma - specialmente nel passato. Anche l’anno scorso sono arrivate soddisfazioni all’Angel Nieto, perché sono salito sul terzo gradino del podio. Proveremo ad essere più forti, veloci e competitivi, in tutti e tre i giorni del weekend andaluso”.

Non ci saranno più di 40 gradi all’ombra, registrati nel luglio scorso. Ciò incoraggia il nove volte iridato: Quest’anno Jerez arriva nel momeno giusto della stagione - spiega - cioè, a fine aprile. Sicuramente sarà meglio di quanto vissuto nel 2020, perché ci fu un caldo incredibile. Fu difficile per le gomme e per i piloti, tanta era alta la temperatura. Ma so che non sarà così, infatti, confido di fare bene dall'inizio alla fine".

VR46 ed Aramco. Partnership da MotoGP


Dopo aver parlato del Gran Premio, Valentino risponde ad una domanda curiosa. Pare che lo sponsor Aranco non sappia nulla dell’accordo siglato con VR46:Ah, boh - esclama - Non lo so, sinceramente. So di aver siglato un accordo con Aramco, lo sponsor, che supporterà il VR46, a completare un percorso di lavoro cominciato nella Moto3 nel Campionato Italiano. Tanta gente sarà coinvolta nel progetto ed è una cosa molto buona, perché arrivare in MotoGP è un grande traguardo. Onestamente non so perché Aranco non sia al corrente dell’accordo”.

Cosa conosce Rossi di Aranco? Diversi aspetti:So che Aramco l’anno scorso abbia supportato diverse tipologie di sport, dal calcio ad altro - continua - e della sua presenza in Formula 1 e con noi entra nel Motomondiale. Loro ci aiuteranno a realizzare il progetto MotoGP, magari migliorando tutto quanto serve. Il nostro rapporto è buono”.

 Il marchigiano ha parlato con i dirigenti dell’Arabia Saudita durante l’accordo? Non ancora, al momento: “No, non ho parlato con nessuno, perché io ora sono ancora un pilota della MotoGP. Attualmente, il mio obiettivo è rimanere concentrato su questa stagione. Certo, il mio coinvolgimento coi progetti Moto2 e MotoGP del team di Luca Marini c’è, e credo che anche il nuovo accordo possa portare cose buone. Io penso che sarà un team importante il nostro, a completare un percorso nato bene anni fa. Io sarò solo il capo, però non ho parlato direttamente con lo sponsor"

Quale moto scegliere e continuare a correre: quale il dilemma più grande?


 

Valentino è soddisfatto. Avere un team (anche) in MotoGP lo galvanizza:Sono contento - attacca - la nostra storia è cominciata bene ed è andata avanti un passo dopo l’altro. Noi vogliamo aiutare i giovani piloti italiani ad approdare nelle competizioni Mondiali. Con Sky partimmo dalla Moto3, divertendoci. Noi di VR46 ci divertiamo, poiché siamo dipendenti al motosport. Seguiamo il nostro team con gioia”.

D’accordo, ma quale Casa rappresenterà VR46? Nemmeno Rossi lo sa:La moto? Stiamo parlando con tutti: Aprilia, Yamaha, Ducati, Suzuki. Non so molto al momento, ma nulla è stato deciso, ma io sono felice: all’inizio non pensavamo ad un eventuale team in MotoGP perché, dopo la Moto2, il gioco cambia in maniera considerevole. Però, passo dopo passo, la possibilità si è concretizzata. Abbiamo tanta gente che lavora a questo nuovo progetto, così ci siamo convinti. Penso che ci divertiremo ed è una buon modo per me di rimanere in questo mondo quando la mia carriera sarà di pilota sarà terminata”.

 Avere il team MotoGP gli farà cambiare idea sul futuro agonistico? Bisogna aspettare:Da parte mia non cambia nulla. Io deciderò per il mio futuro basandomi sui risultati di questo campionato. Dall’altra parte, so di poter aver una ulteriore chance: essendo il capo di un team MotoGP mio, potrò avere l’opportunità di correre ancora. Chissà, magari ci sarà una moto per me”.

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Correre per il suo team è concretizzabile in fatti? Lui pensa di no:No, al momento no- svela - non credo che nel 2021 io possa correre per il mio team. Però non è sicuro né escluso al cento per cento. In questo mondo le cose cambiano da un giorno all’altro, quindi, l’opzione non è impossibile. Bisognerà vedere se sarò competivivo e capace di lottare per le posizioni importanti. Quell’aspetto determinerà la differenza”.

 In un momento di crisi economica, stilare un accordo importante con uno sponsor così forte, che sensazioni regala? Enormi: “Mi sento orgoglioso, molto. Siamo tutti davvero contenti di questa opportunità. Senza la partnership siglata con Aranco sarebbe stata dura allestire il team in MotoGP. Siamo contenti, perché parliamo di un partner importante, grande, validissimo per la MotoGP. Si aggiunge alle Case petrolifere già presenti in griglia, spende soldi in Formula. Avendo una squadra in MotoGP chiudiamo un cerchio completo. In VR46 lavora tanta gente, lo facciamo per la MotoGP e per il motosport. Lavoriamo per portare giovani italiani nel paddock, il progetto è bello”.

 Infine, l’ombra: si parla di una clausola firmata da Valentino nel ritorno in Yamaha da Ducati. L’opzione lo costringerebbe a correre solo con moto di Iwata. Sarà cosa vera? Nemmeno lui lo sa:Mmm, sarebbe bello fare qualcosa insieme a Petronas. Tuttavia, ammetto di essere stato colto impreparato, ma penso di no. Credo di non aver firmato una clausola del genere. Comunque, con qualsiasi moto la mia squadra correrà, io non dovrei esserne il pilota”.

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