MotoGP Spagna, Bagnaia: “Yamaha veloci, ma Ducati può vincere”

MotoGP Spagna, Bagnaia: “Yamaha veloci, ma Ducati può vincere”

Il pilota Ducati si sta preparando ad affrontare il GP di Jerez nel migliore dei modi: “Abbiamo un grande potenziale in accelerazione e staccata

29.04.2021 ( Aggiornata il 29.04.2021 19:26 )

Francesco Bagnaia arriva a Jerez con la voglia di essere ancora competitivo come in Portogallo. Il pilota Ducati è reduce da un inizio di stagione davvero molto buono e Jerez potrebbe essere una pista “amica” per lui e la sua Desmosedici: “Le Yamaha sono veloci ma possiamo giocarcela”.

Concentrato per Jerez


“Credo che per noi possa essere un buon weekend - ha detto Bagnaia - e credo che potremo provare a stare ancora nella top ten. Siamo pronti per vincere, anche se la Yamaha è molto veloce. Per adesso la vittoria non è arrivata a causa di un mio errore in Qatar e della penalizzazione in Portogallo, ma qui a Jerez possiamo provare”.

Ecco che Francesco ha parlato di questo suo inizio di stagione e del suo adattamento sempre maggiore alla Desmosedici: “Già nei test pre season sono riuscito a fare passi avanti - ha spiegato -. In Qatar ho cercato di gestire le gomme e ho imparato che dovevo usarle in modo diverso, mentre nella seconda gara sono stato più veloce ma ho commesso un errore. Poi la gara in Portimao dove ho gestito bene la moto. Posso dire quindi che abbiamo un grande potenziale in accelerazione e staccata e anche a Jerez cercherò di concentrarmi su questo”.

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Uno stile di guida diverso con la Ducati


In conferenza stampa è stato chiesto al pilota Ducati cosa ne pensa di Ben Spies, ex pilota che lo ha citato tantissime volte in alcuni commenti fatti su Twitter in merito alla posizione in cui guida: “Ho visto i tweet di Ben, è sempre bello vedere ex piloti che parlano bene di te, lo apprezzo molto. Già l'anno scorso ho cercato di guidare la Ducati in un modo diverso e credo di aver capito un po' meglio come farlo. L'anno scorso nella seconda parte di stagione ho avuto tante difficoltà, è stato difficile accettarlo e capire cosa stava succedendo. Il lavoro fatto in inverno mi ha però dato più confidenza anche in me stesso”.

Ma questo stile di guida un po' diverso dagli altri piloti, c'entra con la formazione che hai avuto? “Credo che il mio passato in Mahindra - ha concluso - mi abbia dato una motivazione in più nelle situazioni difficile. Il mio stile è simile a quello che avevo in Moto2 e Moto3, riesco a guidare forte e accumulare velocità. Nelle prime gare in MotoGP non è stato facile, ho dovuto adattarmi alla moto e poi ho cercato di combinare i vari elementi. Per ora funziona. Stando ai dati il mio stile è molto diverso rispetto agli altri ducatisti, sembra essere l'opposto”.

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