MotoGP Italia, Jorge Lorenzo: “Vinsi al Mugello dopo la firma con Honda”

MotoGP Italia, Jorge Lorenzo: “Vinsi al Mugello dopo la firma con Honda”© Milagro

Nella sua consueta rubrica settimanale, l'ex pilota maiorchino ha svelato alcuni retroscena riguardanti i giorni precedenti al Gran Premio d’Italia 2018

27.05.2021 ( Aggiornata il 27.05.2021 14:49 )

Il circuito del Mugello è sempre stato uno dei preferiti da Jorge Lorenzo, con i suoi lunghi curvoni veloci che bene si sposavano con lo stile di guida del maiorchino. Ed è proprio sul circuito toscano che Lorenzo ottenne nel 2018 una delle sue vittorie significative, portando al successo la Ducati Desmosedici.

Nella nuova puntata della sua rubrica YouTube, Jorge ha ripercorso proprio i giorni precedenti a quel GP, ricordando le difficoltà vissute in quella fase di stagione che lo convinsero a firmare per il 2019 con Honda.

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"Vedevo tutto nero"


Dopo il weekend di Le Mans vedevo tutto nero. La Suzuki, che sembrava interessata a me, aveva deciso di puntare su un giovane come Joan Mir”, racconta il cinque volte campione del mondo.

“Tutti davano Petrucci al mio posto in Ducati e la mia unica vera opzione tavolo era la Yamaha del team Petronas ma, essendo stato un pilota Yamaha nel team ufficiale, non mi entusiasmava la prospettiva di far parte di un team satellite, anche se il mio manager stava lavorando sodo a questa ipotesi”.

Jorge ricorda i giorni bui vissuti prima di accettare l’offerta HRC: “Nel giorno libero che avevamo dopo la Francia invitai il mio allenatore Ivan Lopez in un centro commerciale per svagarmi, ma non riuscivo a tirarmi su di morale. Vedevo tutto nero, ero senza moto a 31 anni e mi salì un po’ di depressione. Così decisi di tornare a casa e mi buttai nel letto a dormire, perché è il miglior modo per dimenticare tutto”.

“Tra Le Mans e il Mugello la Dorna aveva organizzato un test a Barcellona al Montmelò. Mi stavo allenando in bicicletta insieme al mio allenatore alla vigilia dei test e ricevetti una chiamata a sorpresa. Era Alberto Puig, che mi diceva di non illudermi, ma che la possibilità di entrare in Honda per me nel 2019 era concreta. Doveva soltanto convincere definitivamente i giapponesi, ma quello che mi aspettavo potesse essere il maggior ostacolo, ovvero il veto di Marquez, era un problema che non sussisteva perché Marc aveva dato l’ok al mio eventuale arrivo in Honda”.

La firma con Honda e la vittoria nel GP Italia 2018


La firma giunse pochi giorni dopo: “Dopo il test, dove fui secondo, Puig mi richiamò per un incontro alla periferia di Barcellona, dove mi venne già presentata un’offerta. Rimasi sorpreso, perché l’offerta era allettante, a livello economico più ricca di quanto mi aspettassi viste le circostanze, anche se ovviamente decisamente inferiore rispetto a quanto guadagnavo in Yamaha e in Ducati. Ne parlai con il mio manager Albert: pochi giorni dopo andammo a casa di Alberto Puig a firmare il contratto. Ero diventato un pilota Honda per le seguenti due stagioni”.

Arrivò poi la vittoria al Mugello: "Al via presi subito la testa della corsa e Marc Marquez cadde quando era secondo. Così dovetti piegare poco a poco sula distanza la resistenza di Andrea Dovizioso, che a due terzi di gara gettò la spugna. Quando tagliai il traguardo, si concretizzò uno dei giorni più belli della mia vita”.

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