GP Italia, Bagnaia: “È morto un ragazzino, parlare delle gare ha poco senso”

GP Italia, Bagnaia: “È morto un ragazzino, parlare delle gare ha poco senso”© Milagro

“Penso che se fosse successo a un pilota MotoGP, oggi non avremmo corso", dice il pilota factory Ducati, critico verso la gestione della notizia della morte di Dupasquier. Qui le sue parole

30.05.2021 ( Aggiornata il 30.05.2021 17:02 )

Poteva essere la domenica della prima vittoria in MotoGP, sul circuito di casa del Mugello e invece la gara di Francesco Bagnaia si è conclusa troppo presto, a causa di una caduta nelle prime fasi del GP mentre era in testa alla corsa.

Ma lo zero incassato non è il primo pensiero di Pecco, ancora visibilmente scosso per la scomparsa di Jason Dupasquier.

"Al via ero scosso"


Avrei potuto giocarmi la vittoria con Fabio Quartararo? Non so dirlo, sono caduto subito”, ha commentato Bagnaia dopo la gara.

“Purtroppo, la cosa importante di oggi è che abbiamo perso un ragazzino di 19 anni. Secondo me, la diffusione della notizia non è stata gestita benissimo. Era già difficile accettarlo ieri, oggi non è stato certamente bello.

I piloti non sono supereroi, sono umani, e Bagnaia lo ha dimostrato spiegando le difficoltà emotive avute prima del GP: Il minuto di silenzio mi ha scosso parecchio, non ero per niente concentrato in gara. Non mi importa della caduta. Pensiamo a Barcellona, oggi è andata così”.

Il pilota Ducati conclude con una considerazione: “Penso che se fosse successo a un pilota MotoGP, oggi non avremmo corso. Non è una bella pagina del nostro sport. Parlare delle gare odierne ha poco senso”.

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