MotoGP, Morbidelli: “Un capotecnico dev'essere tecnico, psicologo e leader”

MotoGP, Morbidelli: “Un capotecnico dev'essere tecnico, psicologo e leader”© Milagro

"Mai messo in dubbio Forcada, spesso mi ha risollevato. Al momento non sono né felice né triste, spero di ritrovare in sella la giusta stabilità. Dupasquier? Certe scorie rimangono per sempre"

03.06.2021 17:19

Con ancora un macigno sulle spalle per quanto accaduto al Mugello si approda a Barcellona. Impossibile fare finta di nulla, specie quando si scende in pista nemmeno sette giorni dopo la scomparsa di Jason Dupasquier. Lo conferma Franco Morbidelli, che si conferma un’altra volta un saggio prestato (per fortuna di tifosi ed addetti ai lavori) al motociclismo.

“Le scorie di perdite come quella di Jason te le porti con te per sempre, l’importante è imparare a conviverci. Ovviamente ogni perdita può lasciare più o meno il segno, in base a tanti fattori, ma il segno resta sempre. Dopo lo shock iniziale resta sempre un livello di dolore stabile, per sempre. Se ho cambiato idea rispetto a domenica? No, la penso nello stesso modo, quindi correrei ancora”.

Morbidelli: "Non sono né felice né triste"


Mettendo (o cercando di) da parte quanto successo, si cerca di guardare avanti, e dunque al GP di Barcellona. Una gara in cui Franco cerca in primis le sensazioni positive perse in Italia, con la speranza di replicare la bella prestazione messa in mostra proprio in Catalogna un anno fa.

“Al momento non sono né felice né triste. L’obiettivo primario del weekend è quello di ritrovare il giusto feeling in sella, quello che mi è mancato al Mugello. Lì non ho potuto guidare come volevo, al pari del Qatar, principalmente a causa degli eccessivi movimenti della moto, quindi mi serve stabilità. L’anno scorso a Barcellona sono stato veloce, quindi spero che le sensazioni siano le stesse di un anno fa, in modo da poter fare una bella gara”.

Si passa poi a parlare di capotecnici, in seguito alla notizia della staffetta tra Garcia e Galbusera nel box di Vinales. Morbidelli analizza le principali doti necessarie per essere un bravo capotecnico in MotoGP, con i risultati elemento chiave ma sullo sfondo.

“Oggi un capotecnico deve essere innanzitutto un bravo tecnico, poi un bravo psicologo, dato che alcuni piloti hanno bisogno di un piccolo aiuto per salire in sella con lo spirito giusto, ed un buon leader, in grado di gestire bene la squadra. Ci sono tanti bravi capotecnici in MotoGP, e non è possibile fare una classifica: la bravura del capotecnico si riflette anche nelle performance del pilota, e viceversa. Certamente non è sempre facile trovare la giusta alchimia tra le due figure, il che è fondamentale”.

Il numero 21 ribadisce poi la sua totale fiducia verso il suo capotecnico, Ramon Forcada, uomo di enorme esperienza.

“Non ho mai messo in discussione Ramon, perché lo reputo il più completo del paddock. In tanti momenti in cui non ero al top mi ha aiutato a riemergere, a modo suo. Ma questo credo capiti molto spesso con tutti i piloti e tutti i capotecnici della MotoGP”.

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