MotoGP Catalogna, Mir striglia Suzuki: "Per restare campioni serve lavorare di più"

MotoGP Catalogna, Mir striglia Suzuki: "Per restare campioni serve lavorare di più"© Milagro

"La mia moto è la stessa del 2020, mentre le altre sono migliorate. Oggi ho dato il massimo ma era impossibile fare meglio, è frustrante e sono preoccupato. Suzuki non fa un team satellite? Avrà le sue ragioni"

05.06.2021 17:06

Siamo abituati a vedere e sentire un Joan Mir sorridente e pacato, ma la versione di Barcellona è molto diversa. Lo spagnolo infatti ha digerito a fatica la decima casella sulla griglia di partenza ottenuta oggi in qualifica, soprattutto a causa della sensazione di impotenza percepita. "Ancora una volta sono dispiaciuto per l’esito della qualifica – spiega Mir – dato che ho dato il 100% ma non c’è stato modo di essere più veloce, il che è un po’ frustrante.

Mir: “Sono preoccupato, la moto è la stessa del 2020”

Mir analizza la situazione con lucidità, e non nasconde un pizzico di insofferenza nei confronti del lavoro di Suzuki, che sembra aver perso terreno nei confronti di altre case.

“Con queste prestazioni non si possono vincere le gare, al massimo posso pensare a salire sul podio, ma solo se riesco a gestire tutto in maniera perfetta. Dobbiamo continuare a lavorare e migliorare, perché le altre case quest’anno hanno compiuto importanti passi in avanti, mentre noi no. La mia moto è buona ed ha un’ottima base, ma è la stessa dell’anno scorso: l’anno scorso ho chiuso ottavo la qualifica, mentre quest’anno decimo, pur migliorando il mio tempo di due decimi. Dobbiamo spingere Suzuki a mandarci materiale più rapidamente ed in quantità maggiore, perché rispetto all’anno scorso non siamo migliorati”.

Parole dure, che fanno il paio con le successive.

Sono un po’ preoccupato perché voglio difendere il titolo, e penso che Suzuki voglia fare lo stesso, ma la Casa deve fare di più. Il team lavora molto bene, ma non è abbastanza, perché forse le altre case lavorano più duramente”. Team satellite? Anche se ce lo chiedessero la mia risposta e quella di Rins non conterebbe. E’ una questione che riguarda i piani alti: se Suzuki non fa un team satellite avrà le sue ragioni, ma è una storia a parte”.

“Non so se Quartararo potrà scappare”

Messo da parte il tema Suzuki Joan cerca di pensare alla gara di domani, ed ai possibili risultati.

“Sono riuscito a migliorare rispetto a ieri ed il mio passo non è male, anche dopo il calo delle gomme, il che tutto sommato mi fa pensare che domani potrei essere nelle prime posizioni. Sarà molto difficile lottare per la vittoria, dato che attualmente in MotoGP serve assolutamente partire davanti per vincere”.

Il pericolo numero uno si chiama Fabio Quartaro, che secondo Mir potrebbe però non avere vita facile, almeno per quanto concerne la fuga.

“Non so se Fabio potrà scappare domani. Ha un ottimo passo ma su questa pista i valori cambiano molto quando un pilota si ferma ai box e riparte: lui è sempre tornato in pista con gomme nuove, il che rende la situazione poco chiara. Certamente è veloce, ma ho dei dubbi sul fatto che possa fuggire”.

 

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