MotoGP Germania, Zarco: “Scommetterei denaro su Marc Marquez”

MotoGP Germania, Zarco: “Scommetterei denaro su Marc Marquez”© Milagro

Johann: "Però, le statistiche non dicono tutto, vedremo come saranno le sensazioni in sella alla Desmosedici. In Ducati non possiamo giocare uno contro l'altro, deve regnare lo spirito buono di sempre"

17.06.2021 19:01

La MotoGP torna in Germania dopo un anno di assenza e per Johann Zarco sta per partire il primo weekend "tedesco" in sella alla Ducati Pramac. Il francese, pungolato sul fatto che nessuna Rossa abbia vinto al Sachsenring, risponde ai commenti dei critici: "Cerco di essere positivo - dichiara - senza sbilanciarmi troppo. Si legge in giro che questa pista non sia propriamente favorevole a Ducati, io non sono del tutto d'accordo: abbiamo in serbo alcune sorprese. Ho esperienza e non vedo l'ora di capire quale saranno le mie sensazioni in sella. Parliamo di un tracciato diverso dagli altri, sono felice di tornare qui. Mi piace il Sachsenring ed il paddock pure, l'atmosfera anche. Spero di continuare a spingere, tutto sta andando bene in questo 2021!"

Però, in molti danno Marc Marquez e Honda per favoriti. Ducati, invece...

"Le statistiche non significano tutto. Per esempio, nel recente passato Jack Miller qui ha portato a casa un quarto posto. Il nostro potenziale è buono, sono positivo. Comunque, io penso che Marc lotterà per il podio, forse per la vittoria. Qui lui ha un vantaggio, accumulato in anni di gare. Nonostante l'infortunio, Marquez andrà bene, anche perché a Barcellona ha effettuato buoni test. Si è riposato un po', penso che sia giusto scommettere denaro su di lui. Marc non esita a sorpassarti, lo sappiamo e consideriamo questo".

MotoGP 2022: Ducati avrà sei moto in griglia, forse otto. Troppe?


Giorno dopo giorno, si delineano gli scenari futuri. Ducati avrà sei moto ai nastri di partenza, altre due potrebbero arrivare. Ecco il pensiero di Johann: "Forse saremo in grado di avere otto moto - descrive lo scenario - sono tante. Segno che la Casa stia lavorando bene e che la Desmosedici goda di un grande potenziale. Sì, avere tante Ducati potrebbe esserci utile per esprimerne il massimo potenziale. Però, attenzione: con troppe moto si potrebbero disperdere energie, ma non credo che a Borgo Panigale commettano questo errore".

Come è l'atmosfera in questo 2021?

"Questa è l'occasione giusta per Ducati di avere tre piloti tutti in grado di vincere i Gran Premi. Lo spirito tra Miller, Bagnaia e ne è bello, ci rispettiamo, il clima e buono, Ducati ci sostiene. Ovviamente, la Casa supporta maggiormente Jack e Pecco, poiché ufficiali. Però, pure io ho il mio supporto. Adesso non possiamo giocare tra ducatisti uno contro l'altro. Dobbiamo controllare la Desmosedici nella guida, mantenendo lo spirito buono che ora regna tra noi in Rosso". 

Il "Caso Quartararo"


Come abbiamo visto, Fabio è stato penalizzato a Gran Premio di Catalogna ormai concluso. Giusto o sbagliato fare così? Zarco ha un suo pensiero: "Ci sono momenti in cui bisogna decidere subito - svela - per esempio, i limiti del tracciato: se si tocca la parte verde, scatta il warning, sebbene uscire larghi non offra alcun vantaggio. Tante volte siamo in disaccordo, però le regole vanno rispettate, e chi decide è in gamba. Dobbiamo accettare le cose come stanno".

Interneti carica ulteriormente il banco.

"Ci sono i social media, nei quali ognuno può vedere, ascoltare, discutere e giudicare qualsiasi cosa accada in pista e fuori. I commenti possono arrivare addirittura durante la gara e questo mette sotto critica chi deve prendere decisioni importanti in tempo reale. Parlando con alcuni tifosi francesi, mi dicevano che penalizzare Fabio a gara finita non fosse giusto. Se si pensa alla sicurezza, i provvedimenti sono necessari. La sanzione è stata criiticata parecchio e mi fa venire in mente Anthony West: l'australiano fu estromesso per doping, i risultati cancellati e zero punti conquistati. Ho visto una gara di Anthony in Moto2, andava bene, più avanti ho controllato la classifica, era stato arretrato, Dopo così tanto tempo non cambia granché. Dieci anni dopo, nel caso del doping, è troppo tardi".

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