GP Germania, brutto sabato per Mir: “Niente è andato nel verso giusto”

GP Germania, brutto sabato per Mir: “Niente è andato nel verso giusto”© Milagro

Qualifiche complicate per il pilota Suzuki, in balia di problemi all'anteriore e bandiere gialle, che lo hanno relegato in 17esima piazza. Ecco le sue parole, a fine giornata

19.06.2021 21:21

Continua a faticare Joan Mir, al Sachsenring. A differenza del compagno di squadra Alex Rins, il Campione del Mondo non è riuscito a risalire dalla Q1, chiudendo un sabato tutt'altro che felice, in 17esima posizione.

"Onestamente, oggi nulla è andato davvero nel verso giusto - dice il maiorchino a fine Qualifiche -. Abbiamo fatto un passo avanti rispetto a ieri, che è importante, ma continua a mancarci qualcosa nel quarto settore. Fatico molto a fermare la moto, ho un sacco di bloccaggi all'anteriore, che non mi permettono di curvare. È un peccato perché in tutto il resto della pista sono veloce. Sono veloce, ma in quel settore perdiamo parecchio e il problema è che qui siamo tutti molto vicini. A parte ciò, nelle FP3 abbiamo mancato l'accesso alla Q2 per meno di un decimo e dopo, nel pomeriggio, il problema all'anteriore è stato persino peggiore. Un altro intoppo, poi, sono state le bandiere gialle, che hanno fatto sì che mi cancellassero due giri: uno era vicino al tempo per passare in Q2 e poi, quando ho iniziato il secondo, c'è stata un'altra bandiera gialla. Così è veramente difficile riuscire a fare il tempo, ma capisco che, se c'è qualcuno a terra, ovviamente è un problema, su una pista così corta. Oggi non è stata davvero la nostra giornata".

Mir deluso: "Non è il Sachsenring che mi aspettavo"


A cosa sono dovuti i numerosi bloccaggi nelle Curve 12 e 13? Mir punta il dito più verso il set up della sua Suzuki, che verso l'allocazione delle gomme Michelin, spiegando perché è così deluso dal suo sabato.

"Sicuramente, le temperature sono molto alte, ma non abbiamo mai corso con le gomme più dure - puntualizza lo spagnolo -. La Suzuki, normalmente, funziona abbastanza bene con le medie e stiamo usando la H all'anteriore. Questo significa che non sono molto d'accordo sul fatto che sia la strada giusta, perché con la Suzuki, probabilmente, dobbiamo essere più morbidi, ma se abbiamo bisogno di una mescola più dura per avere più grip e supporto all'anteriore, significa che non riusciamo a essere abbastanza fluidi. Quindi, non si tratta delle gomme o dell'allocazione, ma più del setting della moto. Siamo migliorati tanto rispetto a ieri, quasi un secondo, su una pista da 1'21". C'è margine per migliorare, ma ovviamente è difficile, perché non è il nostro vero potenziale. Non è il Sachsenring che mi aspettavo".

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Joan ammette: "Sembra che gli altri siano riusciti a migliorare più di noi"


Del resto, in Germania, si sono visti valori in campo ben diversi da quelli che ci si sarebbe aspettati. Su una pista ritenuta favorevole alla Yamaha, solo Quartarararo ha tenuto alto l'onore della Casa di Iwata. Mentre la Ducati, che doveva essere svantaggiata, ha piazzato ben due piloti nelle prime due file, e le Suzuki, aziché essere della partita, sono praticamente scomparse dai radar.

"Le Ducati hanno fatto un grosso passo avanti. Poi, le condizioni sono veramente estreme, per via del caldo e questo, magari, potrebbe essere un bene per Ducati" azzarda Joan, che preferisce mantenere l'attenzione rivolta verso il suo box. "A me non piace molto guardare gli altri, perché io non ho il feeling che ho normalmente con la Suzuki. È questo il mio problema: non riesco a essere a performante nel modo in cui dovrei esserlo. Non sono frustrato per via del team, anzi, credo abbia fatto un ottimo lavoro, ma ci manca parecchio. In Q1 ero il più veloce nei primi due settori, terzo nel terzo e ultimo nel quarto. È evidente che ci sia qualcosa che non va".

Il fine settimana non è iniziato nel modo che aveva immaginato il Campione in carica, ma a ben vedere, probabilmente, nemmeno l'avvio di stagione è stato quello che si sarebbe aspettato Mir. A cosa è dovuto il gap con Yamaha e Ducati? Forse alla diversa filosofia della Casa di Hamamatsu, che in questo 2021 non ha dato i risultati sperati.

"Le altre Case fanno moto nuove e Suzuki, invece, cambia piccoli pezzi della moto, ma la base è la stessa. Normalmente fa passi in avanti, ma a piccoli step. Così non ci si perde - aggiunge lo spagnolo ai microfoni di Sky Sport MotoGP -. Ma in questo inizio anno non abbiamo trovato un grosso miglioramento, perché non siamo riusciti a trovare una direzione per sviluppare la moto. Questo è vero. Sembra che gli altri siano riusciti a migliorare un po' più di noi".

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