MotoGP: il papà di Vinales svela i retroscena della rottura con Yamaha

MotoGP: il papà di Vinales svela i retroscena della rottura con Yamaha

“In Yamaha non era felice al contrario che a casa- ha detto - in cui ha una situazione bella e rilassante. Maverick è come Marquez ha bisogno di una moto più aggressiva, la M1 non è adatta per lui”

01.07.2021 ( Aggiornata il 01.07.2021 12:09 )

Maverick Vinales e la rottura con Yamaha a fine stagione è uno degli argomenti caldi che sta tenendo banco durante la pausa estiva della MotoGP. Questo anche perchè l'addio di Vinales al team di Iwata ha comporterà diversi cambi di selle per la prossima stagione tra cui, sembrerebbe, quello di Franco Morbidelli.

A parlare della separazione tra Maverick e Yamaha è stato il papà dello spagnolo, Angel Vinales in un'intervista ad AS.

“Non gli hanno dato quello che voleva”


“È stata una rottura di comune accordo - ha spiegato Angel - anche se all'inizio la Yamaha non voleva. Lin Jarvis ha pianto, non ci credeva”. Ma il perchè di questa separazione, dove si nasconde? “La M1 – ha aggiunto - è per la guida di piloti come Lorenzo o Quartararo. È burro. Maverick ha bisogno di più rigidità. Perché? Perché Maverick è come Marc, attaccano con forza per sfruttare il loro potenziale. Quella moto, invece, ha un limite e da lì non ti lascerà andare. La gestione relativa alla meccanica, poi, non è stata eseguita bene. Non hanno saputo dargli quello che vuole, né lui ha saputo guidare la moto al 100%. È quindi un accumulo di cose”.

“E' stato attaccato a lungo dai media”


Ecco quindi che, dopo tanto pensare, Vinales è arrivato a prendere la decisione più giusta per lui: “Maverick se ne va perché non è felice così - ha proseguito papà Angel -. Sta vivendo un momento in cui è molto felice a casa, con sua figlia, ma si è reso conto che invece non è felice al team. I media lo hanno attaccato dicendo che il problema era lui e quindi è arrivato il momento in cui è esploso e ha detto basta”.

Angel ha comunque specificato: “Maverick non se ne va perché la moto è brutta, sia chiaro, ma perché la Yamaha non gli ha dato la moto che doveva essere per lui e lui non ha saputo adattarsi alla moto che gli ha dato Yamaha. È complicato, perché è competitivo. Sul podio ad Assen era arrabbiato per i problemi alla frizione, perché ha sempre qualcosa a che fare con lui e perché sapeva di avere il potenziale per essere più veloce di Fabio e vincere la gara. Succede sempre qualcosa”.

“Ha dimostrato coraggio”


Detto questo, quindi, nonostante Yamaha abbia provato a far riflettere Maverick, non c'è stato niente da fare: “ In Yamaha anno provato a farlo restare - ha concluso il papà di Maverick - ma lui ha detto loro che non si trattava di restare, si trattava di volersi divertire. Maverick ha ormai trovato stabilità a casa. È diventato più maturo e la felicità che prova a casa gli ha fatto pensare che non può succedere che stia così bene in certi momenti e così male in altri. Spero che la sua felicità duri tutta la vita. Per il momento ha dimostrato di essere onesto con se stesso, ci sarà chi penserà che sia pazzo o anche che sia un uomo coraggioso”.

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