MotoGP, Pernat: “Non nascerà più un pilota come Valentino Rossi”

Tra le persone che hanno accompagnato la carriera di Valentino Rossi sin dagli esordi c’è sicuramente Carlo Pernat, artefice dell’arrivo del pesarese nel Motomondiale. Lo stesso Pernat che oggi è rimasto quasi sconvolto dall’annuncio del ritiro di Valentino a fine stagione.

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"Faceva traiettorie impossibili, come Schwantz"

“C’è un vuoto che non mi aspettavo: ero convinto che continuasse ancora un anno”, ha dichiarato un Pernat incredulo ai microfoni di Sky Sport.

La mente corre indietro nel passato ed è il momento giusto per ricordare proprio gli inizi di Rossi. “Sono il primo ad avergli fatto un contratto da professionista, era il 1996”, ha ricordato il manager. “All epoca non era conosciuto e io mi giocai parte del mio ingaggio per lui. Dal mio punto di vista, non c’erano dubbi sul valore di Valentino”.

“Cosa aveva di speciale? Tecnicamente era la copia di Kevin Schwantz, faceva traiettorie impossibili”, ha continuato Pernat. “I suoi genitori, Graziano e Stefania, hanno svolto un ruolo fondamentale nella sua carriera. Ricordo i primi tempi, quando aveva paura dell’acqua, situazione in cui è poi diventato fortissimo… Mi ha sempre colpito la sua lucidità, non l’ho mai visto piangere”.

La MotoGP è cresciuta anche grazie alle doti comunicative del pilota di Tavullia: “Valentino è il Patrimonio dell’Unesco per le due ruote, ha reso interplanetario il nostro mondo, ha avvicinato gente che non sa nemmeno com’è fatta una moto. Se ne va il pioniere della comunicazione nel Motomondiale. Non avremo più un pilota del genere”, ha concluso il genovese.

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