MotoGP Stiria, Mir: “Senza abbassatore non avevamo queste performance”

MotoGP Stiria, Mir: “Senza abbassatore non avevamo queste performance”© Milagro

"Prima eravamo gli unici a non averlo, ma adesso ce l'abbiamo e si sente" spiega soddisfatto il pilota Suzuki, che al Red Bull Ring ha centrato il miglior risultato in stagione

08.08.2021 ( Aggiornata il 08.08.2021 19:22 )

È mancato un soffio a Joan Mir per riassaporare il sapore della vittoria. Per essere precisi, un secondo e 548 millesimi che, al traguardo, hanno separato il Campione del Mondo 2020 dalla Desmosedici GP di Jorge Martin. Troppo forte il rookie del Team Pramac per pensare di potergli strappare il successo nel GP di Stiria, ma il 23enne della Suzuki ha comunque delle ottime ragioni per essere più che soddisfatto della sua gara

"Sapevo che in questa gara sarebbe andato particolarmente forte. Lui (va forte) quando ha tutto al suo posto, guarda cosa ha fatto in Qatar!" ha ammesso Mir ai microfoni di Sky Sport MotoGP, rendendo il giusto merito al suo avversario. "Ha saputo gestire la gara perfettamente, alla fine, perché ha risparmiato un po' di gomma e alla fine gliene restava ancora per continuare a spingere".

"Io ho provato a restare lì. All'inizio ero molto comodo dietro di lui. Mi sentivo bene. Ma poi, quando le gomme hanno iniziato a usurarsi perdevo ancor più accelerazione nel settore uno e ner settore due e dopo facevo fatica a recuperare tutto nel terzo e nel quarto - ha continuato il maiorchino -. Però, dai, abbiamo fatto un bel lavoro e sono molto orgoglioso del team perché hanno lavorato molto bene questa estate in Giappone e hanno portato quello che ci mancava. Ci mancano cose tra cui questo device (l'abbassatore posteriore ndr.). Sono contento per loro e penso che dobbiamo essere molto felici di questa gara".

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Con l'holeshot la differenza c'è e si sente


A fare la differenza in Austria è stata senza alcun dubbio l'adozione da parte della Suzuki del famoso holeshot, quell'abbassatore posteriore che la Casa di Hamamatsu era l'unica a non aver ancora introdotto. Ma se non ci fosse stato il dispositivo, sarebbe stata tanto netta la differenza?

"Drastica non lo so, però abbiamo fatto podio in questa stagione senza questo dispositivo, ma non avevamo la performance che abbiamo mostrato oggi, questo è chiaro" ha spiegato Mir, che in Austria ha centrato il miglior risultato della stagione: un secondo posto contro il gradino più basso del podio, che Joan aveva calcato a Portimao, al Mugello e ad Assen. "Alla fine, quello che fa è permetterci di partire nelle stesse condizioni degli altri. Prima eravamo gli unici a non averlo, ma adesso ce l'abbiamo e si sente: la moto accelera di più e in questa pista è molto importante", ha aggiunto.

Sulla pista del Red Bull Ring, comunque, sembra ricoprire un ruolo di primissimo piano anche la componente umana, visto che i piloti a cui la pista piace particolarmente - come Bezzecchi, Martin e lo stesso Mir - hanno raggiunto tutti ottimi risultati.

"Sono d'accordo - ha chiosato Mir-. In Austria stiamo sempre lì e non capisco perché, perché l'accelerazione e la frenata non sono ancora i punti forti della nostra moto, ma qui, per qualche motivo, siamo sempre forti".

Che parte del merito dipenda anche dalla presenza ai box di Davide Brivio? "Non lo so (ride ndr.), penso che quello che mi ha aiutato di più sia il lavoro che hanno fatto in Giappone. Alla fine, vedere Davide non dirò che non mi è piaciuto, perché era come tornare al 2020, però, dai, mi sa che non ha fatto la differenza".

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