Mir all'esame Silverstone: “Non sono nervoso, la Suzuki qui è veloce”

Mir all'esame Silverstone: “Non sono nervoso, la Suzuki qui è veloce”© Milagro

Lo spagnolo pronto per la sua prima volta sul tracciato inglese in sella ad una MotoGP: "Servirà capire subito le linee giuste, per ottenere la confidenza adatta. Ogni moto qui ha punti forti e deboli"

26.08.2021 ( Aggiornata il 26.08.2021 20:54 )

La prima volta di Joan Mir. Sembra strano a dirsi per un pilota al terzo anno in MotoGP, ma per Joan Mir quelli di domani in FP1 saranno i primi giri in assoluto con una MotoGP in quel di Silverstone, a causa della coppia infortunio - Covid che ha impedito allo spagnolo di scendere in pista sia nel 2019 che nel 2020.

“La Suzuki ha vinto due volte qui - ricorda Mir - quindi penso che avrò a disposizione un’ottima moto su questa pista. E’ importante restare con i migliori, anche se per me non sarà facile dato che non ho mai corso su questa pista con la MotoGP: sarà importante capire le linee ed essere veloce sin da subito, dando ovviamente il massimo”.

Il Campione del Mondo in carica continua ad analizzare il tracciato inglese, e ribadisce quali siano le prime cose da trovare una volta sceso in pista.

“Non sono nervoso al pensiero di correre qui, l’importante è raggiungere subito le buone sensazioni in sella. Io mi sento bene e sono reduce da buone gare, quindi anche se la pista è lunga e difficile penso solo a trovare il prima possibile le migliori sensazioni, e le giuste linee. E’ un tracciato misto, dove ogni moto può trovare punti forti e punti deboli, e forse è proprio per questo che vi sono stati tanti vincitori diversi negli ultimi anni”.

Mir: “Vincere una gara rende tutto più facile”


Lo spagnolo cambia poi tema, analizzando in primis il futuro prossimo, e dunque la rincorsa nei confronti di Fabio Quartararo.

“Una volta che vinci una gara tutto sembra più facile, quindi sembra più facile vincere ancora. Recuperare su Fabio senza vincere è difficile: gara dopo gara la pressione su Fabio aumenterà, e personalmente devo solo pensare a dare il massimo. Questa può essere la mia unica strategia”.

Poi ripensa al suo immediato passato, ossia agli enormi passi in avanti compiuti in soli due anni e mezzo di classe regina.

“Nel 2019 ho fatto tutti i tipi di errori possibili, ma tutto questo mi ha consentito di vincere nel 2020. Pensare di aver fatto tutto questo in circa tre anni fa impressione, ma posso dire che c’è tanto lavoro dietro a certi risultati”.

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