GP Aragon, Marc Marquez: “La caduta ha scombussolato i nostri piani”

GP Aragon, Marc Marquez: “La caduta ha scombussolato i nostri piani”

Marc: "Mi sono arrabbiato, perchè avrò fatto quella manovra almeno cento volte nella mia carriera. Però l'obiettivo del weekend rimane lo stesso. Stiamo lavorando per dare ad ogni pilota Honda una buona moto"

10.09.2021 ( Aggiornata il 10.09.2021 19:12 )

Marc Marquez è finito a terra, fortunatamente senza rimediare danni fisici. Il suo venerdì, invece, ne ha risentito, perché il tempo perso ed il lavoro sospeso si sono fatti sentire. Tuttavia, il numero 93 è soddisfatto dell'operato suo e del team Repsol HRC: "Sono abbastanza contento di quatto fatto oggi - dichiara - malgrado dopo la caduta fossimo costretti a cambiare la strategia pomeridiana. Avremmo voluto utilizzare la gomma soft nel secondo run, per capire come si sarebbe comportata sulla distanza gara, ma siamo stati costretti a rivedere i piani. Però, per quanto riguarda il weekend, tutto procederà come programmato".

L'errore era evitabile? Lui stesso ammette di sì: "Sono caduto e mi sono arrabbiato - svela - perché avevo tutto sotto controllo. Ero in una linea sporca e sono scivolato a causa della chiusura dell'avantreno. Si è trattato di un banale errore, in una dinamica in cui. Sono caduto e mi sono arreso, perché si trattavano solo delle prove libere, non stavo spingendo troppo, quella è una manovra da me fatta almeno cento volte".

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A Silverstone, l'avventura domenicale di Marc è durata poco. A dire il vero, pure la gara di Jorge Martin è durata un nonnulla. I due si sono toccati e vattelapesca. Marquez spiega quanto siano delicate le fasi dopo lo spegnersi del semaforo: "Nel gruppo di testa, i primi sono velocissimi - descrive lo start classico - infatti, nei passaggi iniziali del Gran Premio, tutto è difficile e complicato e nessuno di noi sa esattamente dove potrà frenare, perché le linee si intrecciano e, spesso, si è costretti a cambiare traiettorie e riferimenti".

Tanto lavoro si sta vedendo nel box HRC. In particolare, se parliamo di "chassis", il telaio:  "Ad Assen ho provato un telaio, in Austria un altro. Oggi ho provato alcune parti, con qualche modifica di dettaglio. In Olanda sentivo una maggiore stabilità nelle curve veloce, ma in quelle lente complica le cose. Al Red Bull Ring abbiamo provato piccole cose deliberate dal test team, mentre a Misano capiremo quale strada intraprendere. Forse al momento c'è un po' di confusione in tal senso, ma dalla mia parte del box lavoreremo per trovare una direzione inequivocabile".

L'obiettivo è chiaro ma non semplice da soddisfare: "Vogliamo realizzare una Honda che sia buona per tutti i piloti, non esclusivamente per il sottoscritto. A volte, agli altri non piace la soluzione di telaio da me optata, ma presto sapremo come fare. Dopo l'infortunio sapevo che avrei avuto bisogno di più prove. Non sono precisissimo nella guida, devo girare il più possibile".

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