Misano, il parco giochi di Valentino Rossi

Misano, il parco giochi di Valentino Rossi© Milagro

Rossi conobbe il circuito quando ancora girava in senso antiorario: "Qui è iniziato
tutto, qui ho provato la mia prima moto e ho ottenuto la prima vittoria". Misano, dove Valentino ha trionfato tre volte in MotoGP, è anche teatro degli allenamenti della sua Academy. E nei weekend di gara, si tinge di giallo...

16.09.2021 ( Aggiornata il 16.09.2021 16:03 )

Anche se nel 2019 ebbe l’occasione di compiere il percorso da Tavullia al circuito di Misano con la sua Yamaha M1, Valentino Rossi ama dire “Potrei venire a piedi da casa mia”. Sono infatti soltanto 14 i chilometri che separano la sua residenza dal suo parco giochi preferito. Misano non è la pista in cui Rossi ha vinto di più perché soltanto nel 2007 l’allora Santamonica è tornato a essere tappa del campionato del Mondo dopo un’assenza di 14 anni. Per l’occasione 400 suoi tifosi partirono a piedi da Tavullia il sabato alle sei e mezza del mattino per approdare in circuito due ore dopo, sistemandosi alla curva del Carro. Quel giorno, però, Casey Stoner gli tolse la pole position per 176 millesimi e in gara andò persino peggio con la rottura del motore della Yamaha dopo soltanto cinque giri. Ma nei due anni successivi, Rossi ebbe modo di rifarsi, riprendendosi la gara di casa e, quasi contestualmente, il titolo mondiale.

Come detto, due anni fa, per promuovere il GP, Vale partì in sella alla sua M1 dal Ranch e dopo aver fatto passerella per le vie di Tavullia ed essere passato dal Fan Club, sostò pochi istanti nella sede della VR46. Il tempo di raccogliere il pass d’ingresso e poi via alla volta di Misano dove entrò direttamente ai comandi della moto da gara.

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Quel lontano 1992


Anni fa, in un racconto in prima persona, Rossi scrisse: “Casa ora, Misano. Che per me significa ‘sempre’. Abitare vicino a una pista dove il Mondiale è storia ha influenzato tutta la mia vita. A Misano ho provato una moto per la prima volta. L’inizio di tutto. A Misano andavo a vedere Schwantz o Rainey. Allora da dietro le reti, ora, ogni volta che possono, vengono a trovarmi nel motorhome per salutarmi. Ne è passato di tempo... Ma Misano è anche casa, amici, parenti e conoscenti”. Dopo una preadolescenza trascorsa alternandosi tra Minimoto e Kart, infatti proprio Misano fu teatro della sua prima volta in un vero circuito e con una moto vera. Era il novembre del 1992, non certo l’ideale per un battesimo in sella, e il mezzo scelto fu un’Aprilia Futura 125 da 150 kg prestatagli dall’amico Maurizio Pagano. 

Lo affrontò con la tuta Dainese del padre e il casco Arai Schwantz replica che usava da tempo. Come scrive nella sua autobiografia: “Il mio primo giro mi ha dato un’emozione particolare. Mi ha colpito subito la prospettiva che cambia, il nastro d’asfalto che segui con gli occhi, mentre guardi intorno a te gli spazi di fuga, vedi poi in lontananza le colline, i terrapieni o le tribune in cui sta il pubblico. Alla staccata del Tramonto toglievo il gas ai 250 metri, quando normalmente si stacca ai 150”. Quel test lo convinse ad accantonare le quattro ruote per dedicarsi esclusivamente alle due, tanto che nel 1993 si iscrisse al campionato Sport Production con la Cagiva Mito preparata da Claudio Lusuardi. Nella gara conclusiva della stagione, naturalmente a Misano, conquistò la sua prima pole e anche il primo podio, dietro a Roberto Locatelli e Andrea Ballerini: “Quella gara ha rappresentato il mio primo salto di qualità; e la pista di Misano l’ho sempre considerata un posto un po’ magico”.

Sempre a Misano, l’anno seguente, conquistò la sua prima vittoria, in una delle gare selettive necessarie per scremare il gran numero di iscritti dell’epoca. Come se non bastasse, ancora Misano tu teatro dell’ultima delle tre finali del campionato Sport Production 1994: Rossi chiuse la gara in terza posizione, complice un’entrata all’ultimo giro di uno dei rivali per il titolo, Stefano Cruciani. Una mossa giudicata scorretta dalla giuria che squalificò il maceratese, consegnando così il titolo a Rossi. Nel 1995 Rossi gareggiò invece nell’Europeo ma mentre 250, Supersport e Superbike correvano a Misano, le 125 erano impegnate al Nürburgring dove peraltro l’allora sedicenne finì secondo dietro a Lucio Cecchinello.

Sindaco per un giorno


Il legame tra Tavullia, delizioso paese adagiato sui colli tra Romagna e Marche, e la pista di Misano, divenne ancora più evidente il 30 agosto 2008. Quel giorno, infatti, presso la Tribuna Brutapela si riunì il Consiglio Comunale di Tavullia per la cerimonia che elesse Valentino “Sindaco per un giorno”. Per l’occasione fu portato il banco del Consiglio Comunale, il drappo con i colori di Tavullia (no, non è il giallo ma il rosso e il blu) e la foto dell’allora Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Secondo la delibera del sindaco Bruno Del Moro, Rossi avrebbe espletato “Simbolicamente la carica in un’occasione che verrà successivamente definita di comune accordo con il nostro Campione”.

Quell’anno Valentino corse a Misano con un casco che raffigurava la sua casa, naturalmente con il numero 46 fuori dall’uscio, e la cuccia del suo amato bulldog.

Tavullia


A proposito di 46, come non citare il cartello con il limite di velocità che vieta di superare i 46 km/h, anziché i tradizionali 50, all’ingresso di Tavullia. Ed è anche grazie alla notorietà assicurata nel Mondo a questa località che la popolazione è aumentata a dismisura: secondo i dati Istat gli abitanti erano 4817 nel 2001 e sono cresciuti senza sosta fino al 2012, quando erano diventati 8046. Guarda caso il leggero calo degli ultimi sette anni è coinciso con il rarefarsi delle vittorie di Rossi.

Non sono in calo invece gli iscritti al Fan Club, nato una sera di settembre del 1996 in un bar di Tavullia, inizialmente come associazione culturale senza fine di lucro: erano presenti in tredici e fu nominato presidente Rino Salucci, che ricopre ancora oggi l’incarico. Sempre a Tavullia, nel 2014 è nata ufficialmente la VR46 Riders Academy, membri otto ragazzini di talento, due dei quali (Franco Morbidelli e Pecco Bagnaia) sono diventati campioni del Mondo della Moto2 e oggi sono protagonisti in MotoGP. Si sfidano in moto al Ranch, su una pista di due km e mezzo, mentre per l’allenamento su asfalto c’è un accordo per l’utilizzo, una decina di giorni all’anno, della pista di Misano. Casa di Valentino. Anzi, il suo parco giochi.

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