MotoGP, Michele Pirro: “Sulla griglia di Misano mi sentivo un nonno”

MotoGP, Michele Pirro: “Sulla griglia di Misano mi sentivo un nonno”© Milagro

Durante il weekend del Campionato Italiano Velocità ci racconta: "Ormai in top class sono tutti giovanissimi, ma io ne ho tenuti tanti alle mie spalle. L'ultimo baluardo è Rossi, poi c'è Dovizioso. Per stare al passo occorrono passione, sacrifici e tanto allenamento"

09.10.2021 10:28

Le due manche finali dell'ELF CIV 2021 saranno per Michele Pirro, più che altro, due passerelle celebrative. Già campione in carica tricolore, il pugliese del team Barni a Vallelunga correrà comunque per ripetere quanto fatto sino ad oggi: vincere il più possibile, portando in alto il numero 51: "Concludiamo una stagione iniziata con diverse incognite - le sue parole durante la diretta con lo staff Federmoto - tra cui l'utilizzo della centralina elettronica MoTec. Settarla al meglio si è rivelato complicato, specialmente nelle prime uscite. Infatti, ho dovuto usare tutto il mestiere e la tecnica a mia disposizione".

Parliamo di un plurititolato, capace di inserire il proprio nome al terzo posto di tutta la storia del Campionato Italiano Velocità: "Per me è un vero onore - svela - questo mio percorso di carriera è stato lungo, bello, a volte duro, ma sempre ricco di soddisfazioni. Faccio parte di un gruppo esclusivo di piloti, mi fa piacere. Il sostegno di team, sponsor, Fiamme Oro ed amici è da ritenersi fondamentale. E poi, c'è Ducati".

Per la Rossa, il nativo di San Giovanni Rotondo ricopre un ruolo strategico: "Pure questo mi infonde grande motivazione - spiega - la Casa bolognese è nel mio cuore ed io provo a ripagare i loro sforzi. Per esempio, dando il mio meglio nelle wild card MotoGP che disputo. Anche se, ho notato, come il tempo sia passato. A Misano mi sentivo il nonno della situazione".

Pirro: trentacinque anni e tanta paga a più giovani


Essendo nato il 5 luglio 1986, Michele ha 35 anni. Noi riteniamo sia una bella età per un pilota di moto, poiché egli già esperto, maturo e consapevole: "Vero - ringrazia - però per rimanere in forma occorre allenarsi ogni giorno. Aggiungiamo i tanti sacrifici, i viaggi e tutto il resto. Se non fossi appassionato, non farei questo lavoro".

Lavoro svolto benissimo, peraltro: "Saltare da una moto all'altra è difficile - si riferisce alle V4 R e Desmosedici - poiché davvero diverse tra loro. Cambia tutto: pesi, gomme, elettronica, velocità, potenza, freni, gomme... chi più ne ha, ne metta. Ed io, infatti, ce la metto tutta".

Vincendo nel CIV e ben figurando nella classe regina. Pirro è protagonista: "Sì, e sono contento. Vedremo quanto ancora andrò avanti, spero per tanto tempo ancora. Caspita, a Misano notavo una cosa: sono tutti super giovani, da Quartararo e Bagnaia, da Martin a tanti altri. Rossi è l'ultimo baluardo, Dovizioso ha la mia età, per il resto sono quasi tutti ragazzini. Ma al Marco Simoncelli me li sono tenuti dietro, e ciò mi gratifica molto".

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