MotoGP, Graziano Rossi: “Il mio Vale ha capito presto di essere un vincente”

MotoGP, Graziano Rossi: “Il mio Vale ha capito presto di essere un vincente”© Milagro

"Per me è sempre rimasto il bambino che derapava in salotto con il primo piccolo motorino. La sua capacità di dominare gli avversari mentalmente ha contato più del cronometro", ecco le parole del papà del Dottore

22.10.2021 ( Aggiornata il 22.10.2021 13:12 )

Intorno alla figura di Valentino Rossi vi sono sempre state poche persone, ossia i fedelissimi. Uccio e Albi per fare due nomi, ed ovviamente papà Graziano. Quest’ultimo è spesso rimasto dietro le quinte, pur essendo colui che ha materialmente trasmesso, nei geni di Valentino, l’amore per quello sport che lo ha poi consacrato. E questi giorni sono perfetti per ricordare tutto questo, a partire dalla basi.

“La scelta del nome Valentino è un omaggio ad un mio caro amico - racconta Graziano a Sky - che mi ha aiutato nei miei primi anni da pilota ed è scomparso troppo presto. Stefania (Palma, mamma di Rossi ndr) è stata d’accordo, e nella carriera di Vale è stata molto importante: non si è mai opposta alla volontà di Valentino di correre, il che è stato fondamentale”. 

La fierezza si scorge facilmente nello sguardo di papà Graziano, che sottolinea quanto amore Valentino abbia donato al motociclismo, ricevendone altrettanto.

“Valentino è stato uno che ha dato tutto quello che aveva al suo sport, ricevendo in cambio altrettanto. In primis l’amore della gente, un qualcosa di indimenticabile che renderà fiera sua figlia. Ha capito presto di essere un vincente: per me è sempre stato quello che a due anni con il primo piccolo motorino arrivava in derapata alla fine del corridoio”.

Graziano Rossi: “Mai puntuale, ma perfezionista”


Quel piccolo bambino è poi diventato un uomo, capace di battere dentro e fuori dalla pista tutti o quasi i suoi rivali, usando tutte le sue armi.

“La sua capacità di dominare gli avversari mentalmente è stata forse la dote che maggiormente ha fatto la differenza, anche più dei tempi sul cronometro. A livello sportivo Vale non è buono, ma nemmeno scorretto. Tra i suoi avversari quello che mi è rimasto più impresso è Stoner: aveva tanti segreti, era difficile capire perché andasse forte”.

C’è spazio poi per tanti piccoli dettagli legati a Valentino. Dalle difficoltà a scuola fino a quelle con l’orologio, fino al suo perfezionismo sia nelle piccole che nelle grandi cose.

“Non è mai stato un tipo puntuale. Non lo era a scuola, dove andava solo perché era obbligatorio, e non lo è ora. E’ invece un perfezionista in tutto, dal mettere gli adesivi sulla sua prima moto alle cose più importanti. Paura quando è in sella? Da quando ha cominciato sono tornato a provare le emozioni belle e brutte che ti regala l’andare in moto”.

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