MotoGP, Aleix Espargaro: “I giovani arrivano impreparati alla Moto3”

MotoGP, Aleix Espargaro: “I giovani arrivano impreparati alla Moto3”© Milagro

Aleix sul nuovo regolamento: "Decisione giusta e applicabile anche ai campionati nazionali. I ragazzini dovrebbero correre nei kartodromi, dove si impararano tante cose. Solo dopo il debutto mondiale. Il mio giro alla morte? Lo faccio ogni tanto, ho 32 anni non 20"

22.10.2021 16:40

Grazie ad un grande attacco finale, Aleix Espargarò si è aggiudicato il terzo tempo relativo al venerdì del Gran Premio Made in Italy ed Emilia-Romagna, siglato in 1'42"291. Lo spagnolo è riuscito a collorare l'Aprila RS-GP appena dopo due Ducati ufficiali e satellite, rispettivamente condotte da Jack Miller e Johann Zarco.

Il numero 41 svela come abbia ottenuto la interessante prestazione offerta a Misano: "Con un giro alla morte - sorride - sebbene non mi piacciano passaggi così al limite e pericolosi, perché non ho più 20 anni, bensì 32. Tuttavia, ho potuto sfruttare i tanti anni di esperienza maturata in MotoGP".

Dalla parte nativo di Granoller, varie armi da utilizzare: "La conoscenza delle gomme e delle loro carcasse: quando la pista si sta asciugando, la pressione sale repentinamente. Ho atteso gli ultimi cinque minuti, per poi dare tutto. C'era solo una linea percorribile al cento per cento della velocità, l'ho usata. Dopodiché, impossibile fare meglio".

Malgrado la prestazione, Aleix lancia l'allarme: "Il grip è calato considerevolmente - spiega - infatti l'unico passaggio al limite è stato buono, per il resto ho faticato tantissimo. Ecco perché oggi non è un buon giorno per noi: a me e Maverick manca trazione, la moto è troppo rigida, dobbiamo continuare a lavorare".

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Età minima 18, troppo alta per i campionati nazionali. Meglio i kartodromi


Espargarò accoglie così la nuova regola inerente all'età minima concessa: "Sono d'accordo - ammette - bisogna adeguarsi ai tempi che corrono. Non bisogna pensare a quando io saltai sulla MotoGP a soli 19 anni, adesso è diverso e conviene adattarsi all'attualità. Lo vediamo in Moto3: i ragazzini non sono preparati e penso che non lo siano nemmeno per i vari campionati nazionali".

Quale sarebbe la soluzione consigliata da Aleix? Drastica, ma chiara: "Farli correre nei kartodromi, dove le velocità toccate sono decisamente più basse di quelle registrate nelle piste grandi. In quei piccoli tracciati i piloti possono imparare tante cose: come curvare, la tecnica, come dare gas. Non capisco perché i ragazzini di 10 e 12 anni debbano rischiare in posti inadeguati, meglio nei kartodromi dove, in caso di caduta, si va in terra a 60 orari e non a 180 all'ora".

Lo spagnolo chiosa con ragionamenti sensati: "Il regolamento è molto intelligente, peccato solo non sia applicato dal 2022, ma nel 2023. Non esistono più le minimoto, in Spagna non se ne vedono più,. Che senso ha saltare subito su Moto4 o Moto3? Ci vogliono tempo e scuola. I fenomeni arriveranno lo stesso, però due o tre anni più tardi".

 

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