MotoGP Misano, Quartararo: “Avrei voluto vincere il titolo in un altro modo”

MotoGP Misano, Quartararo: “Avrei voluto vincere il titolo in un altro modo”© Milagro

"Il 2020 mi ha insegnato tanto. Ho imparato a non arrabbiarmi, ma ripensare ad alcune disastrose gare dell'anno scorso mi ha aiutato. Al primo test con la Yamaha non pensavo di poter gestire tanti cavalli, ma a piccoli passi sono arrivato sino qui"

24.10.2021 ( Aggiornata il 24.10.2021 18:17 )

Il leitmotiv del secondo GP di Misano è stato “Che storia”, riferito come sappiamo alla lunga carriera di Valentino Rossi, ma oggi quelle due parole si sposano perfettamente anche le gesta di Fabio Quartararo, da oggi detto “El D1ablo”. La storia del francese è un viaggio sulle montagne russe, realmente: da stella nascente destinata a dominare a fallimento, poi la risalita faticosa in Moto2, il passaggio per molti inspiegabile in MotoGP, i risultati a sorpresa ed infine questo meritatissimo titolo mondiale. Che storia.

“Dopo aver vinto il CEV l’obiettivo era il titolo in Moto3 - apre Fabio - ma non ho vinto nemmeno una gara. In Moto2 ho cercato di ritrovare la fiducia ed è successo, ma non mi aspettavo di salire in MotoGP. Il giorno del debutto sulla Yamaha ho pensato 'Come posso guidare una moto così potente?', ma poi ho fatto tanti passi avanti fino a vincere questo splendido titolo, del quale mi renderò conto solo stasera o domattina. Al momento non ho già più la voce ed ho già pianto tanto. Quando ho passato il traguardo ho pensato ai tanti momenti difficili, durante i quali mai avrei pensato di diventare campione, ma ora lo sono”.

Riavvolgendo il nastro a poche ore fa il francese ha dovuto correre una gara in rimonta, dopo due giorni difficili.

“Oggi sono partito per la prima volta in MotoGP indietro, il tutto nella gara più importante: prima della corsa ero nervoso, ma ho ripensato alle ultime disastrose gare del 2020, il che mi ha aiutato tanto. Ho fatto una scelta di gomme conservativa: ad un certo punto ho visto cadere Oliveira, poi ed un altro pilota che si è poi rivelato essere Pecco. Avrei voluto vincere il titolo in un altro modo, dato che questo traguardo è arrivato anche grazie alla pressione esercitata da Pecco, ma è comunque il risultato del grande lavoro fatto da me e dalla squadra in tutte le gare disputate sinora”.

Fabio Quartararo: da giovane stellina a primo campione francese della MotoGP

Quartararo: “Mugello momento chiave. Dopo Jerez sapevo che sarei tornato più forte"


C’è poi tutta una stagione da analizzare tra alti e bassi, tra gioie e dolori, e soprattutto con alcuni momenti chiave per l’esito finale.

“Il momento più importante della stagione è stato il Mugello. Pecco era veloce ma ha commesso un errore, io ho lottato con Mir e ho vinto. Credo che la regolarità sia stata la chiave del 2021, dato che sono riuscito a conquistare punti anche in giornate come quella di Jerez. Quel giorno è stato importante, per tante ragioni. Avevo la vittoria in pugno ma poi ho dovuto fare i conti un braccio senza forza: il giorno dopo non ho fatto i test per cercare subito il modo di operarmi, e dopo l’operazione ho solo pensato che sarei tornato più forte. Poco dopo è arrivata la pole di Le Mans, poi la vittoria del Mugello, tutti momenti che anche ripensando al 2020 mi hanno reso più forte e mi hanno permesso di vincere. Il momento più duro in assoluto? Durante il 2016 ed il 2017”.

 Il tutto insieme ad una moto, la Yamaha M1 2021, che in mano al francese è sembrato da subito un compasso con la velocità di un missile, impossibile (o quasi) da battere

“Con la M1 2021 ho subito trovato grande confidenza sull’anteriore, il che mi ha permesso in generale di attaccare ed essere veloce. Per il 2022 dovremo lavorare sulla potenza, ma la moto di quest’anno mi ha sempre fatto pensare che avrei potuto vincere. Non saprei dire se la Yamaha è la miglior moto della griglia, ma personalmente mi ci trovo molto bene. Misano non è la pista perfetta per la M1, ma in generale abbiamo tanti punti forti e sappiamo dove dover lavorare”.

“Questo weekend ho faticato a mangiare”


Dietro al campione del mondo Quartararo ad ogni modo c’è Fabio, il giovane tutto cuore che non nasconde le proprie emozioni, ed i propri momenti complicati dentro e fuori dalla pista.

“Nell’ultimo periodo ho sempre voluto poche persone intorno, ma oggi ho voluto la mia famiglia ed altri perché per la prima volta ho faticato a mangiare a causa del nervosismo. La mia famiglia sarà anche a Portimao perché non mi aspettavo di vincere qui, ma certamente in Portogallo sarà tutto più sereno. Quando ho iniziato a correre mia mamma è spesso rimasta a casa da sola, quindi è bellissimo averla qui ora”.

L’esperienza del 2020 ha aiutato non poco il numero 20 a maturare, soprattutto per quanto concerne la gestione delle emozioni.

“Quest’anno penso di non essermi mai arrabbiato, mentre l’anno scorso è capitato alcune volte. Ricordo che a Valencia sono tornato al box urlando perché la moto sembrava non rispondere a nessun comando, ma facendo così non potevo aiutare la squadra a capire. Ad Assen quest’anno ero molto più lento di Vinales, ma lavorando senza arrabbiarmi ho vinto la gara. Sono cose che fanno la differenza”.

MotoGP: Fabio Quartararo, un anno... Mondiale

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