MotoGP, Stoner: “A volte mi manca il paddock, ma non mi pento delle mie scelte”

MotoGP, Stoner: “A volte mi manca il paddock, ma non mi pento delle mie scelte”© Milagro

Il due volte campione del mondo ha parlato di sè e di ciò che sta accadendo nel Motomondiale durante una sepciale conferenza a Portimao: "Non sono sorpreso del ritiro di Rossi. Ora inizia un nuovo capitolo della sua vita"

05.11.2021 ( Aggiornata il 05.11.2021 17:45 )

Nonostante siano passati ormai quasi dieci anni dal ritiro, Casey Stoner continua ad essere uno dei piloti e personaggi più amati nel mondo del motociclismo e, in particolare, del paddock del Motomondiale. In occasione del Gran Premio dell'Algarve l'australiano, presente come special guest, ha parlato a ruota libera di sé, della sua vita e ciò che pensa sulla MotoGP di oggi durante una speciale conferenza stampa.

Stoner: “Ho poche energie, ma sarebbe bello tornare come coach”


Dopo il ritiro avvenuto nel 2012, Casey ha dovuto lottare per parecchio tempo con alcuni problemi fisici: “Ho dovuto lottare molto per potermi sentire bene fisicamente negli anni successivi al ritiro. Per tre o quattro anni ho vissuto con una salute precaria e poca energia, fino a dover necessariamente imparare a conservarla per non sentirmi stanco all'improvviso senza alcun motivo apparente. Ancora oggi fatico a svolgere qualunque cosa e mi sento esausto senza sapere il perchè, ma riesco a conviverci”.

Non è una situazione facile, ma ho visto che camminare mi aiuta molto e mi fa stare meglio”, prosegue il due volte campione del mondo. “Tornare nel paddock questo weekend mi ha reso davvero felice e ammetto che a volte ne sento la mancanza, ma vista la mia salute non mi pento delle scelte che ho fatto. Tuttavia, sarebbe bello tornarci più spesso, magari come coach, anche se significherebbe allontanarmi a lungo dalla mia famiglia e dall'Australia. Con due figlie piccole potrebbe essere complicato, ma anche a loro piacciono le moto, perciò mai dire mai, nonostante preferisca vederle giocare a golf...”.

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“Rossi? Il suo ritiro non mi sorprende”


Stoner ha anche parlato di Valentino Rossi, della rivalità con lui e del suo imminente ritiro dal Motomondiale: “Ammiro molto Valentino, perchè si vede chiaramente il suo amore per le moto e per le gare indipendentemente dal risultato. Forse la più grande differenza tra me e lui è proprio questa, perchè per me correre era soddisfacente soltanto quando ero in grado di poter lottare per le prime posizioni. Tra di noi c'è sempre stato un grande rispetto e credo che la nostra sia stata una bella rivalità, forse la migliore tra quelle che ho avuto in carriera”.

Il suo ritiro, comunque, sinceramente non mi sorprende. Per quanto si possano amare le moto, sono sicuro che l'arrivo della figlia l'abbia fatto riflettere e non è un caso che l'annuncio sia arrivato poco dopo quello della bambina. Da padre, posso dirgli che il prossimo sarà comunque un capitolo bellissimo della sua vita e gli auguro il meglio”, prosegue il 36enne.

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“Marquez? Farsi male fa parte delle corse”


Non è mancato poi il suo punto di vista su Marc Marquez, la sua condizione fisica e i problemi della Honda di queste ultime stagioni: “Credo che a Marc non facciano paura le cadute, perchè tutto sommato fanno parte di questo sport, così come farsi male, che è qualcosa da mettere sempre in conto anche se si spera che non capiti nulla. Lui arriva da un bruttissimo infortunio patito nel 2020 e, nonostante sia già tornato competitivo, sicuramente non è ancora al top della forma e gli serve ancora tempo per recuperare al meglio. Si allena molto, è vero, ma le sensazioni che si provano in sella ad una MotoGP non si possono replicare con nessun altro mezzo”.

In ogni caso, il talento di Marquez è enorme e fuori discussione, ma credo che sia stato proprio questo il limite della Honda in questi ultimi anni. Si sono fidati fin troppo del suo talento e hanno quindi puntato sul suo stile aggressivo, rendendo la moto davvero estrema per tutti gli altri. Questa però è soltanto una mia sensazione e non è semplice comprendere queste dinamiche senza essere all'interno del box”, conclude Casey, che proprio con la Honda ha conquistato il titolo nel 2011.

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