MotoGP, il Dottor Costa commenta l'assenza di Marc Marquez dal GP Algarve

MotoGP, il Dottor Costa commenta l'assenza di Marc Marquez dal GP Algarve

Il Dottor Claudio Costa ci ha parlato in esclusiva della situazione di Marquez: “E' stata un'estrema prudenza quella di aspettare più tempo e per ridare a Marc la possibilità di correre nella migliore condizione fisica con la certezza che non ha riportato nulla alla testa”

06.11.2021 ( Aggiornata il 06.11.2021 12:41 )

L'incidente capitato a Marc Marquez è un argomento di grande discussione nel paddock MotoGP in questo weekend in Portogallo. Non solo tra gli addetti ai lavori, ma anche tra gli stessi piloti. In tanti hanno pensato che le condizioni del pilota Honda potessero essere più gravi rispetto alla spiegazione fornita da HRC che ha parlato di lieve commozione cerebrale. Il dubbio maggiore è stato proprio legato alla parole “lieve”: se così fosse, perchè Marc Marquez, infortunatosi sabato scorso, a distanza di una settimana non è tornato a gareggiare?

Ecco che quindi, per chiarire ogni dubbio abbiamo deciso di chiedere qualche spiegazione in più al Dottor Claudio Costa, che nella sua lunga carriera di medico dei piloti, ha visto molte situazioni simili.

Claudio Costa: “Hanno seguito la via più sicura”


Contattato telefonicamente, il Dottor Costa ci ha subito precisato che, non avendo referti medici alla mano, non può essere in grado di dare una spiegazione precisa sull'accaduto, ma data la sua esperienza ha comunque dato il suo parere analizzando i fatti in base alle notizie fornite da Honda: “Quando si ha un trauma cranico - ci ha spiegato in esclusiva - gli esami strumentali che vengono fatti posso essere in prima istanza non attendibili, diciamo in maniera totale, ovvero al 100%. Per cui molte volte se il trauma è stato molto importante si attende un po' di tempo per vedere se qualcosa che all'inizio non si vedeva, passando i giorni possa avere delle conseguenze. Questo è un comportamento estremamente prudente. Se poi alla ripetizione dell'esame strumentale che è la tac, si aggiunge anche l'elettroencefalogramma, siamo nel massimo della sicurezza. Si segue la via più sicura anche per far si che poi possa correre l'ultima gara che si terrà a Valencia”.

Da qui, quindi, la scelta di attendere e non partecipare al GP di Algarve: “Magari - ha aggiunto - con tutti i problemi che ha avuto Marc, con il fatto che non è impegnato nel finale del Mondiale in modo sigificativo etc, hanno deciso di seguire una via prudente al massimo, per escludere anche quello che magari è impossibile. Questo è secondo me il perchè di quanto è accaduto. Se uno dice che ha avuto un trauma semplice, e gli esami vanno bene, normalmente i piloti tornano a correre in tempi molto più brevi”.

“Era giusto tutelare Marc”


Quindi se Honda ha parlato di lieve commozione cerebrale dobbiamo crederci? “Praticamente parlando di 'lieve' hanno definito il trauma innocuo. Quando in termini medici diciamo lieve commozione cerebrale significa che è un tipo di commozione che non comporta nessuna lesione del cervello. Quindi se tu sei sicuro che si tratta di una lieve commozione cerebrale sei anche sicuro che il cervello non ha subito danni. Loro avranno voluto salvaguardarsi da un trauma che potrebbe evidenziarsi solamente con il passare del tempo. E' stata un'estrema prudenza per ridare a Marc la possibilità di correre nella migliore condizione fisica, con la certezza che non ha riportato nulla alla testa. Ultimamente le sue esperienze sono state negative dal punto di vista della medicina per cui è bene che questa volta la medicina si comporti bene nei suoi confronti e lo tuteli dandogli tutte le tranquillità per poter ritornare al massimo della sicurezza, cosa che non sarebbe capitata se avesse corso subito dopo il trauma. Fortunatamente, da quella che è l'esperienza relativa a questi traumi così come l'accuratezza degli esami, sono convinto che Marc tornerà a correre perfettamente come prima ed è la cosa che gli auguro con tutto il cuore”.

Sul problema della diplopia che Marc ha avuto


In tutto ciò, quindi, sembrerebbe da escludere anche il discorso legato alla diplopia, condizione che Marquez ebbe dopo una caduta nel 2011 a Sepang e per la quale fu costretto ad operarsi in quanto ci vedeva doppio e non poteva di certo guidare: “Se ci fosse questo difetto - ha concluso il Dottor Costa -, si sarebbe già riproposto e lo saprebbero già”.

L'attesa è alta, quindi, per la giornata di lunedì, quando il pilota Honda sarà sottoposto a nuovi accertamenti: da lì sapremo se correrà a Valencia e quindi anche se il “pericolo” è rientrato.

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