MotoGP Valencia, Rossi felice: “Tante emozioni. Lacrime? Forse stasera quando sarò solo...”

MotoGP Valencia, Rossi felice: “Tante emozioni. Lacrime? Forse stasera quando sarò solo...”© Milagro

"Ero preoccupato per questo ultimo weekend, invece ho ricevuto tante belle sorprese. In gara ho pensato raramente che era l'ultima. Rimpianti? Il 2015"

14.11.2021 19:30

Che giornata quella odierna per Valentino Rossi. E’ difficile cercare anche solo di immaginare le emozioni provate da Valentino dal momento del risveglio di questa mattina a quello dei festeggiamenti dopo gara, per celebrare una carriera leggendaria. Una carriera che tra l’altro si è conclusa in maniera onorevole come conferma lo stesso Valentino, soddisfatto della sua decima piazza.
 
“Chiudere la mia carriera in mezzo ai dieci piloti migliori del mondo significa molto per me - racconta Valentino - potrò usare questa cosa per molto tempo (ride ndr). Io ed il team abbiamo lavorato bene, e già ieri sono migliorato rispetto al venerdì, facendo lo stesso tra sabato e domenica. Pecco mi ha aiutato ad entrare direttamente in Q2, cosa che poi mi ha permesso di fare tutta un’altra gara. In pista ero concentrato come se mi stessi giocando il titolo, cosa non scontata dopo tutte le emozioni vissute, riuscendo a guidare bene fino alla fine”.
 
Un risultato figlio della voglia di Valentino di ottenere il massimo fino alla fine, anche dopo un’annata certamente complicata in sella alla Yamaha del team Petronas. 
 
“Non è stata una stagione facile, ma dopo Portimao ho detto ai ragazzi del team “Fanculo a Valencia dobbiamo dare il massimo perché è la mia ultima gara, su una pista dove ho sempre faticato, e non voglio arrivare ultimo. La squadra mi ha davvero dato una ottima moto, con la quale ho potuto fare probabilmente la mia miglior gara della stagione”.

Rossi: “Ho pensato più a Morbidelli che alla fine della carriera”


Ovviamente Rossi racconta anche le emozioni provate nel corso della gara, tra la voglia di restare davanti all’amico Morbidelli ed i pensieri legati al ritiro.
 
“Nell’ultimo giro ho cercato di non pensare al fatto che fosse l’ultimo giro della mia carriera. Durante la gara ho pensato poche volte che era l’ultima, e sul finale sono riuscito anche ad essere più veloce grazie al calo della benzina: il mio unico pensiero è stato quello di restare davanti a Franco (Morbidelli ndr), così ora potrò dirgli che anche nella mia ultima gara l’ho fregato (ride ndr). Dopo la gara abbiamo fatto casino come se avessi vinto il titolo, un qualcosa che non potrò dimenticare: quelle di oggi sono emozioni diverse da quelle di un titolo, ma indimenticabili. Lacrime? Nessuna, ma potrei piangere stasera quando sarò solo (ride ndr)”.

Meglio del previsto non solo in pista, ma anche fuori

“Ero un po’ preoccupato per il mio ultimo weekend da pilota, invece è stato davvero speciale. Ci avevo pensato tanto, e non sapevo che sarei riuscito a restare concentrato, o come mi sarei sentito, ma è andato tutto molto bene. Ho ricevuto tante sorprese, dalle moto ai ragazzi dell’Academy con i miei caschi, passando per le grandi manifestazioni di affetto e rispetto ricevute dalle persone e dai piloti della MotoGP, che devo ringraziare perché non è una cosa usuale”.
 
Tra le tante sorprese ricevute Valentino seleziona le migliori, compreso l’incontro con l’idolo di sempre, ossia Ronaldo il fenomeno.
 
“Le mie moto esposte, i ragazzi con i caschi e l’abbraccio con i piloti della MotoGP sono state le cose più emozionanti. Tra queste cose selezionerei i caschi, perché è stata davvero una bella idea. Anche l’incontro con Ronaldo è stato davvero un grande piacere: è il mio idolo, lo sportivo che ammiro di più tra coloro che non fanno parte del motorsport. L’ho visto giocare tante volte a San Siro, e mi da quelle sensazioni che io do ai miei fan, quindi grazie a lui capisco com’è stare dall’altra parte”.

Il 2015 fa ancora male


L’ultima battuta Valentino la riserva ai possibili rimpianti della sua gloriosa carriera, che riguardano due titoli sfumati in modo diverso.
 
“Rifarei il weekend di Valencia del 2006, preparandomi meglio e concentrandomi di più, cercando di non cadere. Nel 2015 ho fatto tutto quello che potevo e non ho perso per colpa mia, il che fa ancora più male e rende quell’anno il rimpianto maggiore. La sconfitta del 2006 era più comprensibile perché venivo da tanti anni di successi, quindi è normale che prima o poi si perda, mentre il titolo del 2015 avrebbe allungato la vita di campione del mondo, e sarebbe stato il decimo. Per il resto è stato tutto fantastico".

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