MotoGP, Sahara ammette: “Sostituire Brivio è stato un impegno eccessivo”

MotoGP, Sahara ammette: “Sostituire Brivio è stato un impegno eccessivo”© Suzuki Racing

Il manager giapponese ha tracciato un bilancio della stagione 2021, in cui ha dovuto sopperire all'addio di Brivio e occuparsi, allo stesso tempo, dello sviluppo della moto

18.12.2021 ( Aggiornata il 18.12.2021 13:07 )

Alla luce del titolo iridato conquistato da Joan Mir nel 2020, le aspettative della Suzuki nei confronti della stagione appena terminata erano ben diverse, ma l'addio di Davide Brivio e la superiorità mostrata dalla concorrenza hanno complicato i piani della Casa di Hamamatsu. 

Mir ha concluso il 2021 al terzo posto della classifica generale, Rins addirittura al 13esimo, per un bottino totale di 7 podi e 0 vittorie. Un risultato complessivo che si può tranquillamente definire deludente. 

Shinichi Sahara, responsabile tecnico del progetto MotoGP, ha raccontato le difficoltà vissute dalla Suzuki attraverso le colonne del suo blog.

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Sahara: "Anno difficile"


"Siamo alla fine di una stagione impegnativa e direi che, pur non aver conquistato i risultati sperati, abbiamo ottenuto il 60-70% di ciò che mi aspettavo", ha esordito Sahara.

"Il 2021 è stato un anno diverso per tutti noi: dopo la vittoria del titolo e l'addio di Davide Brivio, abbiamo dovuto trovare la strada da seguire. In precedenza avevo ricoperto il ruolo di Team Director, gestendo principalmente la situazione dalla fabbrica in Giappone, ma nel 2021 ho assunto un nuovo ruolo come Team Manager e Project Leader".

Un doppio ruolo che ha richiesto tanto impegno, andando a incidere sui risultati: "Questo carico di lavoro, unito all'essere ancora il Group Leader nel dipartimento di sviluppo in Giappone, è stato eccessivo - è l'ammissione del giapponese - Ma posso dire di aver imparato molto: trascorrere più tempo in pista mi ha permesso di avere delle intuizioni che non avevo negli anni precedenti. Adesso riesco a notare ogni dettaglio della GSX-RR e del suo comportamento in pista".

L'altro lato della medaglia


Gli aspetti positivi però non mancano: “All'inizio della stagione 2021, non ero in grado di confrontare la moto attuale con quella dell'anno precedente, vista la mia scarsa presenza in pista (solo a Portimao) nel 2020".

“Adesso posso dire di conoscere molto bene la nostra moto. Assistere a tutte le gare non è stato solo vantaggioso dal lato tecnico, ma anche dal lato della gestione umana del box. Ho avuto modo di relazionarmi con molte persone nel paddock, molto più di prima. Ovviamente conoscevo già la maggior parte di loro, ma avere una comunicazione diretta con loro faccia a faccia ci ha permesso di conoscerci meglio che tramite e-mail o riunioni video".

“Anche all'interno del nostro team, ho acquisito molta più familiarità con tutto il lavoro svolto da ciascun membro del team", ha concluso Sahara.

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