MotoGP, Dovizioso: “Voglio provarci, ho accettato questa sfida per migliorarmi”

MotoGP, Dovizioso: “Voglio provarci, ho accettato questa sfida per migliorarmi”

Il forlivese si presenta i nastri di partenza della MotoGP in sella alla sua M1, con la quale è chiamato a migliorare le prestazioni della scorsa stagione, comprensibilmente insufficienti. Adesso si apre un nuovo capitolo per il pilota 36enne.

24.01.2022 20:33

Con il ritiro di Valentino Rossi, Andrea Dovizioso si presenta alla stagione 2022 come pilota più "anziano" della griglia, un traguardo ambivalente in virtù degli effetti negativi e positivi che ne derivano, come lui stesso ha indicato nella conferenza stampa che ha seguito alla presentazione del team WithU Yamaha RNF.

Dopo le 5 gare della scorsa stagione in cui il forlivese ha ripreso confidenza con la MotoGP e con la M1, una moto molto diversa dalla Ducati al quale era abituato ormai da anni, il 2022 rappresenta il momento per capire la reale competitivà di un pilota arrivato alla 21esima stagione nel motomondiale e tre volte vice-campione del mondo della top class. Tutta la concetrazione del forlivese è per questa stagione dunque, non avendo fatto programmi ai prossimi eventuali rinnovi: "Non ho fatto un programma per il futuro. Non mi interessa pensare nemmeno a un altro contratto, andrà come andrà e non sarò dipendente dal risultato”.

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Dovizioso delinea i valori in campo: "Bagnaia, Martin, Quartararo e Marquez i favoriti"


Andrea Dovizioso si prepara alla 21esima stagione nel Motomondiale, la 15esima in top class, un pilota che ha attraversato più di un'era motociclistica, e che può indicare come pochi, l'evoluzione della MotoGP: "Sono cambiate tante cose negli ultimi anni, ma non le moto o i regolamenti quindi non ci sono motivi per pensare a grosse differenze tecniche rispetto all'anno scorso, tranne le gomme che cambiano più volte dei regolamenti. La mia generazione è arrivata alla fine e le gomme di oggi richiedono di guidare in modo diverso rispetto ad anni fa, quindi per i piloti più grandi può essere tutto meno naturale. Poi ovviamente i giovani che ci sono oggi sono molto veloci, in più non c'è più la moto satellite, adesso la moto satellite è quella che ha vinto il mondiale l'anno prima. Queste sono tutte cose che hanno influenzato la MotoGP. Come ad esempio l'aereodinamica che è talmente presente che è negativa in relazione alla lotta, ai sorpassi, che ormai nella MotoGP di oggi mancano".

Secondo il tre volte vice-campione del mondo il livello della MotoGP è molto alto e i piloti in grado di giocarsi il titolo 2022 saranno almeno 4: "Bisogna basarsi relativamente alla fine della passata stagione perciò direi che Bagnaia, Quartararo, Marquez e Martin mi sembrano quelli che potrebbero giocarsi il campionato, ma ancora è presto per dirlo, potrebbero essercene degli altri". Alla vigilia dei 36 anni le motivazioni per andare avanti sono più che mai importanti: "Se hai in testa l'idea di fare determinate cose con una marca lo devi fare, senza avere l'approvazione degli altri, a prescindere dai risultati. Non bisogna seguire la massa dandogli quello che vorrebbe vedere. Poter correre e credere in un progetto è bello ed è giusto farlo secondo me; di quello che possono pensare altre persone mi interessa poco".

Gli stimoli non mancano: "Se alla mia età ho accettato questa sfida è perchè voglio provarci"


Tornare dopo praticamente una pausa di quasi un anno dalle corse non è mai facile, ancor di più se l'età avanza, tuttavia gli stimoli e la voglia di correre sono più che mai alti. Il forlivese ha poi delinato gli obiettivi della stagione che sta per iniziare: "Alla base ci dev'essere la competitività, e non posso saperlo adesso se lo sarò, bisognerà aspettare i test per capire, di base l'obiettivo è divertirsi e godere in pista, poi i risultati possono arrivare ma l'obiettivo è stare davanti, fare bei tempi, solo in quel momento si potrà parlare di altri obiettivi, ora non serve. Se alla mia età ho accettato questa sfida è perchè voglio provarci, lavorando duro, su me stesso e sulla moto. Svegliarmi ogni volta cercando di superarmi, è per questo che lo faccio, sono fortunato a poterlo fare, mi piacciono queste sfide. Poi ovviamente se non dovessero arrivare i risultati si vedrà, ma si corre e si continua per migliorarsi".

L'adattamento alla moto sarà fondamentale: "Non sono a posto ancora, devo adattarmi molto, un pò come fece Lorenzo con la Ducati a parti invertite, che iniziò a vincere quando cambio il modo di guidare e l'approccio alla moto. La M1 è parecchio diversa dalla Ducat e i test serviranno a prendere la direzione giusta. Sono qui per lottare al vertice, non può essere una stagione per imparare e apprendere".

Il paragone con Valentino Rossi è inevitabile, un pò perchè ora è Dovizioso il pilota più esperto della MotoGP, un pò perchè il forlivese guiderà la moto del 9 volte iridato: "Quando sei dietro e non puoi spingere come hai fatto in passato
non vuoi continuare. In MotoGP godi solo se arrivano i risultati e stai davanti, come diceva Rossi stesso, nelle retrovie non si sta bene".

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