MotoGP, Darryn Binder: “Un mental coach per me? Stupidaggini”

MotoGP, Darryn Binder: “Un mental coach per me? Stupidaggini”© WithU

Il sudafricano smorza le critiche ricevute nel passaggio dalla Moto3: "Sono felice, non perdo tempo in cosa non ho bisogno. Nel 2021 ho commesso un errore, la situazione è andata fuori proporzione. Voglio provare a battere mio fratello Brad"

24.01.2022 21:34

Darryn Binder fa parte dei volti nuovi proposti dalla MotoGP 2022. Il sudafricano è entrato nel team RNF WithU Yamaha sfoggiando un sorriso a trentadue denti durante la presentazione, spiegando quanto bello sia per lui esserci. Nel frattempo, risponde anche a chi chiede se sia necessario un mental coach per arrivare pronto alla sfida:"Il mio è un sogno che si realizza - svela - e una opportunità come questa non potevo rifiutarla, la migliore della mia vita, perchè tutti i piloti vorrebbero far parte della MotoGP. Sarebbe stato stupido non accettare la proposta, ho lavorato tutta la vita per arrivarci. Sono super felice, non ho un mental coach, sicuramente non ne ho bisogno. Non perdo tempo in stupidaggini, vado avanti per la mia strada normalmente. So cosa devo fare: compiere il giusto approccio a questa stagione, come ho sempre fatto. Voglio fare i giusti passi in avanti, ho già individuato almeno un paio di aree in cui modificare la mia preparazione, mi sto allenando più del solito, per arrivare pronto sulla moto".

Come gestisci le persone e le relative critiche?

"Il mio lavoro è guidare al meglio delle mie possibilità - spiega - il resto poco importa. Ovviamente, voglio lasciarmi alle spalle i brutti momenti. L'anno scorso, a fine stagione, ho commesso un errore: tutti si sono lanciati sullo stesso discorso. Io parlo con tutti, accogliendo ogni conversazione. Penso che nel 2021 le cose sono andate fuori proporzione, nel senso che la situazione era esagerata. Le mie parole sono state un po' alterate: alcune mie dichiarazioni non sono state prese correttamente. So che alcune persone hanno opinioni differenti, ma non me ne importa granché".

Come ti stai preparando alla MotoGP?

"La moto è più grande e pesante delle altre sinora guidate, perciò mi allenerò per diventare più forte. Dovrò provare a risultare a mio agio sulla M1. Vado in palestra, provando a prendere il meglio di me stesso. Guido anche modelli grandi, ovviamente non è una MotoGP, però la più grossa disponibile. Sulle moto grosse mi sento comodo. Non vedo l'ora di tornare sulla MotoGP, nei due giorni di test mi muoverò passo dopo passo".

Darryn Binder: "RNF WithU crede in me"


Un giornalista porge a Darryn la seguente domanda: "Ti sei chiesto perché proprio tu sia stato scelto per la MotoGP?

E lui, in primis sorride, poi replica: "No, non me lo sono chiesto. Penso che sia una domanda da fare al management della squadra. Io ho una mia idea: secondo me il piano originale era di salire in MotoGP con Petronas, e andare sino in fondo. Hanno creduto in me, dopo aver lavorato con loro. Mi hanno dato l'opportunità e io la prendo a due mani. Spero di dimostrare la bontà della scelta".

Cosa vuole dire correre contro tuo fratello Brad? Lui è il primo avversario da battere?

"Sì, quello sarebbe un traguardo, ma devo arrivarci per gradi. Se riuscissi a battere mio fratello, sarebbe una sensazione incredibile. Io e Brad abbiamo gareggiato insieme in Sudafrica, poi in Moto3. Da lui avevo tanto da imparare: ha vinto il titolo della Moto3 nel 2016, mentre io ho concluso quarto. Non abbiamo mai avuto vere battaglie, perciò mi piacerebbe arrivare al suo livello e poi batterlo".

Preferiresti avere consigli da tuo fratello o da Dovi?

"Non ci potrebbe essere persona con la quale apprendere nozioni ed aspetti della MotoGP di come lo sia Andrea Dovizioso. Certo, parlo anche con mio fratello, ma ricordiamo che Brad guidi una KTM, così diversa dalla Yamaha. Posso imparare alcune cose necessarie, tipo il comportamento delle gomme, però con Andrea nello stesso box condividerò esperienze dalle quali imparare moltissimo in termini di assetto della M1".

Non hai pensato che sia presto per la MotoGP? Sei paragonato a Jack Miller, però ci sono piloti che hanno fatto il passaggio intermedio, come Vinales e Mir: guardi questi esempi?

"Sì, è un grosso rischio, ma è pure un sogno. Non avrei potuto rifiutarla. Non tutti possono realizzare questo sogno. Io credo in me stesso. Miller ha fatto già il salto, ma per lui fu diverso. Jack era molto forte alla fine della Moto3, ma all'inizio non ha fatto granché. Poi c'è Raul Fernandez, che è passato dalla Moto2, ma è un percorso diverso. Insomma, io vado meglio sulle moto di grossa cilindrata. Sulle moto grandi ho tutto ciò che mi serve, posso fare subito bene".

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