MotoGP, la storia di Kawasaki: dall’esordio del 2003 alla Hayate nel 2009

MotoGP, la storia di Kawasaki: dall’esordio del 2003 alla Hayate nel 2009© Milagro

Ripercorriamo la storia della verdona di Akashi nella Top Class del Motomondiale, con risultati tutt’altro che eccellenti ad eccezione di qualche podio

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25.01.2022 ( Aggiornata il 25.01.2022 20:55 )

Per raccontare la storia di Kawasaki nel Motomondiale ed in MotoGP in particolare, è doveroso fare un passo indietro cercando di riassumere la presenza delle verdone di Akashi tra 125, 250 e 350 dal 1966 al 1982.

La storia di Kawasaki


Kawasaki debutta nel Motomondiale nel 1966 in 125 con il pilota di casa Toshiro Fuji, perito poi in un incidente nel Tourist Trophy dello stesso anno. Il primo titolo mondiale arriva nel 1969 sempre in 125 ad opera dell’inglese Dave Simmonds con 8 successi in stagione. 

Il salto in 500 di Kawasaki con la H1R non fu dei più brillanti negli anni tra il 70 ed il 75. Kawasaki decise quindi di interrompere la partecipazione al Mondiale per tornare dopo qualche anno con la KR250-350, la moto che permise a Kork Ballington e Toni Mang di dominare la scena dal 78 all’82.

Ballington vinse 4 titoli (2 in 250 e 2 in 350) nel biennio 78-79, il tedesco 2 in 250 nel biennio 80-81 e 2 in 350 nel biennio 81-82. Alla fine del 1982 Kawasaki decise di ritirarsi dalle competizioni, pur provandoci ancora in 500 con la KR500 ma con risultati deludenti. 

L’arrivo della MotoGP


Nel 2002 Kawasaki torna ufficialmente alle gare con l’introduzione della nuova classe regina del Motomondiale, la MotoGP. Inizialmente sono solo sporadiche apparizioni della ZX-RR in quella stagione per prepararsi al debutto ufficiale l’anno seguente.

Il 2003 è tutt’altro che idilliaco per il binomio Kawasaki-Dunlop: solo 15 punti raccolti dai due funamboli McCoy e Pitt

Il passaggio alle Bridgestone per il 2004 è il vero turning point per Kawasaki. Nakano, podio in Brasile, ed Hofmann raccolgono 134 punti portando Kawasaki al 7° posto iridato tra i costruttori

Nel 2005 il team alza l’asticella: viene ingaggiato anche Olivier Jacque al fianco di Hofmann e Nakano. Il francese coglie il podio in Cina alle spalle di Rossi, miglior risultato stagionale. A fine stagione sono 150 i punti raccolti per la sesta posizione finale

Il 2006 è l’anno forse più difficile per Kawasaki. Nonostante il secondo posto di Nakano ad Assen, i punti a fine stagione sono solo 129 per la settima posizione finale nel costruttori.

L’annata migliore per Kawasaki però è quella del 2007, coincisa con il cambio di cilindrata da 990 ad 800. Le Bridgestone sono estremamente efficaci sulla ZX-RR ed il team a fine stagione raccoglie 176 punti per la settima posizione in campionato, punteggio massimo nella storia di Kawasaki in MotoGP.

2008, l’ultimo anno


L’ultimo anno prima di un altro ritiro dalle competizioni può essere tranquillamente equiparato al 2003. Un anno difficile, pochi risultati di rilievo (P5 di Hopkins in Portogallo, P5 di West a Brno come season high) e solo 112 punti a fine stagione per una magra nona posizione nel costruttori.

A fine stagione Kawasaki annuncia il secondo ritiro dalle competizioni. Nei sei anni di MotoGP, le verdone di Akashi hanno ottenuto appena 4 podi. Un bottino molto magro a dispetto degli investimenti fatti per il progetto MotoGP

L’arrivo di Hayate


 

Nel 2009 è il team Hayate Racing (oggi Forward) a prendersi carico delle ZX-RR ed affidarle a Marco Melandri, unico pilota della squadra. Nonostante i pochi mezzi a disposizione, Melandri riesce ad essere competitivo e portare la ZX-RR evoluta al secondo posto in Francia sotto l’acqua.

Il ravennate chiuderà la stagione con 108 punti in settima posizione prima di accasarsi da Gresini per il 2010.

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