MotoGP, Guidotti: “L'addio a Pramac? Volevo tornare in un team Factory”

MotoGP, Guidotti: “L'addio a Pramac? Volevo tornare in un team Factory”

Il nuovo team manager della Casa austriaca ha parlato del suo piano di azione durante la presentazione ufficiale del team Factory 2022

27.01.2022 ( Aggiornata il 27.01.2022 14:05 )

KTM, con la presentazione di questa mattina, ha dato il suo “benvenuto” ufficiale a Francesco Guidotti, nuovo team manager della squadra Factory che andrà ad affiancare i due piloti Orange Brad Binder e Miguel Oliveira. Il 2022 rappresenterà per Guidotti un grosso cambiamento, anche se i suoi innumerevoli anni di esperienza nella master class gli torneranno sicuramente utili.

Guidotti: “Il potenziale c'è, dobbiamo essere costanti”


Il nuovo team manager KTM ha già le idee chiare sul lavoro che vuole svolgere al team: “È sempre importante fare meglio dell'anno precedente - ha detto -. E per fare meglio servono risultati importanti, più costanza nel riuscire a centrare i primi cinque posti della classifica e naturamente il podio. Quello che dobbiamo fare, è sviluppare bene la moto per rendere i piloti contenti, per dare loro il giusto feeling e la fiducia per raggiungere questi risultati. Ovviamente la loro posizione è importante perché devono mostrare il potenziale della moto e del progetto. Hanno 2 o 3 anni di esperienza alle spalle in questa categoria, quindi è arrivato il momento per mettere in pratica quanto hanno imparato. Hanno già vinto alcune gare, le abilità e il potenziale ci sono, quindi dobbiamo riuscire ad essere più costanti”.

Guidotti tesse le lodi della squadra austriaca, approdata in MotoGP nel 2017: “Negli ultimi cinque anni i risultati sono stati incredibili - ha aggiunto - partire da zero come ha fatto KTM e arrivare ad ottenere quello che ha ottenuto è incredibile e vogliamo continuare così. Per quest'anno punteremo alla Top5 con almeno uno dei due piloti. L'appettito poi, vien mangiando, quindi si vedrà strada facendo.

Guidotti: “E' stata dura lasciare Pramac”


La curiosità più grande, però, riguarda l'addio a Ducati Pramac: “E' difficile da spiegare - ha detto Guidotti -, è stata una decisione dura ma tornare in un team Factory è qualcosa di speciale, c'è un'altra atmosfera, sei più coinvolto nello sviluppo tecnico e vedi tutti gli aspetti della moto. Pramac non aveva niente di sbagliato, ma per me è una nuova sfida professionale, mi dispiace aver lasciato le persone con cui lavorarvo in Pramac, ma mi mancava essere in un team Factory”.

Ma una volta comunicato a Pramac la tua decisione, hai avuto una controproposta da Ducati? “Con Ducati c'era un rapporto particolare, legato al discorso Pramac quindi non avevo rapporti diretti con Ducati, ma essendo due entità vicine c'era del lavoro diretto. Non c'è stata nessuna controproposta perchè non c'è stato modo. Io ho deciso di andare in KTM, mi sono trovato in sintonia con loro, mi hanno offerto un tipo di lavoro che mi è piaciuto molto, una condizione alla quale in Ducati non avrei potuto ambire. Detto questo, lasciando Pramac, ho dato una mano più che potevo, non mi vergogno a dire che ho lasciato un gruppo che è stato una seconda famiglia per 10 anni. Ho cercato di lasciare le cose in ordine e suggerire le persone che potevano sostiuitrmi, era anche una delle premesse fatte con KTM”.

Guidotti: "Non sono Superman ma farò il possibile"


Voltata pagina, inizia il lavoro con la Casa austriaca. Ancora c'è da scendere in pista, ma Guidotti ha già avuto un piccolo assaggio andando direttamente in azienda: “E' una squadra molto buona, sono stato 4 giorni in azienda per il montaggio moto e preparazione per i test a Sepang. Ho conosciuto quasi tutti, quindi è stata una bella sorpresa, c'è grande affiatamento si vede che sono insieme da tanti anni, si muovo in modo automatico senza tante spiegazioni. Da parte mia, porterò un po' di esperienza in più ad un progetto così giovane, quella che mancava. Loro hanno fatto 5 anni in una certa maniera, li hanno fatti molto bene, però via via che il progetto evolve poi contano anche i dttagli. Cercherò di portare la mia esperienza e dare priorità e motivazioni ai piloti e tecnici adeguati per il momento”.

Francesco, avrà un ruolo importantissimo in tutta KTM, in quanto non seguirà solo i piloti MotoGP, ma anche team satellite e team test: “Non sono Superman - ha concluso -, ma cercherò di fare il possibile con entusiasmo. Sarò la parte sportiva KTM nel Mondiale, un punto di riferimento. Sapevo già che sarebbe stato così, ho già avuto un'esperienza di team manager in un team ufficiale. La struttura dietro è diversa che in un team satellite, quindi il raggio di azione è maggiore ma anche il supporto che hai dall'azienda nei piccoli dettagli è maggiore. Da adesso in poi andrò sulle macro aree. E poi ci saranno le persone nei vari dipertimenti che imposteranno il lavoro”.

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