MotoGP, Valentino Rossi: “Honda non mi trattava da campione”

MotoGP, Valentino Rossi: “Honda non mi trattava da campione”

Il "Dottore" ha trascorso quattro stagioni alla corte della casa dell'ala dorata, vincendo tre titoli mondiali e 33 GP. Nel 2004 passò alla Yamaha per vari motivi, tra cui il comportamento poco rispettoso della stessa Honda

28.01.2022 16:19

Il rapporto tra Valentino Rossi e la Honda non è mai stato idilliaco. Era cosi negli anni in cui il 9 volte iridato vinceva proprio in sella alla moto giapponese, e (inevitabilmente) lo fu ancora di più quando passò in Yamaha trionfando sin dalla prima stagione. Nel 2003 infatti, le tensioni all'interno del box crebbero, con i dirigenti e gli ingegneri Honda che sottolineavano maggiormente le prestazioni della moto piuttosto che quelle del pilota. Rossi passò in Yamaha anche per dimostrare al mondo e alla Honda quanto il pilota fosse ancora indispensabile per vincere, e per far capire che le vittorie della Honda era dovute principalmente al suo talento. A tal proposito, in occasione di uno speciale realizzato da MotoGP.com, il campione di Tavullia ha spiegato in che modo in Honda si sentisse poco rispettato.

Rossi contro il pensiero Honda: "Pensavano che avrebbero vinto anche con Gibernau e Biaggi"


Il 9 volte iridato si è soffermato sugli anni passati tra le fila della Casa di Tokyo, evidenziando come il trattamento riservatogli non rispettasse i risultati ottenuti: "La Honda era la moto da battere. Ma pensavano che se me ne fossi andato, avrebbero vinto con altri piloti, come Gibernau e Biaggi. Non mi hanno trattato da campione e dovevo ringraziarli se vincevo. Per questo ho deciso di andarmene". La storia ha dato poi ragione a Rossi e i rapporti con la Honda non si sono mai ricuciti, come conferma anche la scelta della casa giapponese di non omaggiarlo consegnadogli la moto con la quale vinse i mondiali nel triennio 2001-2003.

Mick Doohan dalla parte di Rossi: "In Honda non hanno avuto rispetto"


Dello stesso parere si è espresso Mick Doohan, la leggenda australiana icona della Honda e vincitore di 5 titoli mondiali e 54 GP ha dichiarato: "C'era un po' di arroganza in casa Honda, erano troppo fiduciosi. Non hanno avuto rispetto per quello che Valentino Rossi ha fatto per loro". Queste premesse legate al passaggio in Yamaha contribuirono a rendere Rossi il volto più rappresentativo della MotoGP e soprattutto crearono un precedente che ancora oggi non fuoriesce (per fortuna) dal mondo del motomondiale, ovvero l'importanza del pilota superiore a quella del mezzo, un principio cardine delle corse e che in altre competizioni motoristiche viene sottostimato.

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