Esclusiva, Uncini sull’addio Suzuki: “Sono amareggiato, sembra un déjà-vu”

Esclusiva, Uncini sull’addio Suzuki: “Sono amareggiato, sembra un déjà-vu”© Luca Gorini

Il campione del mondo del 1982 dice la sua sull’intenzione della Casa di Hamamatsu di lasciare la MotoGP, facendo un paragone con i suoi tempi

03.05.2022 ( Aggiornata il 03.05.2022 16:27 )

La notizia dell’abbandono di Suzuki in MotoGP ha colto tutti di sorpresa. Perfino Franco Uncini, che oggi si occupa di sicurezza, ma che è stato un pilota della Casa di Hamamatsu per molti anni. Il binomio è stato anche vincente nel 1982 e l’italiano ci ha raccontato in esclusiva cosa pensa di questa mossa, per noi spettatori esterni, inspiegabile.

Come hai preso la notizia di questo addio?

Molto, molto male. Sono sbalordito e anche un pochino deluso perché in un momento come questo in cui Suzuki è altamente competitiva con due buonissimi piloti, una bella squadra, la moto che lotta per il titolo mondiale, abbandonare è un grossissimo errore. Sono deluso e amareggiato perché Suzuki, in particolare per me, la seguivo un po’ più da vicino”.

E poi è qualcosa di inaspettato.

Assolutamente, ma riflettendo è analogo alla mia storia. Nel 1982 ho vinto il Mondiale, Joan Mir l’ha vinto nel 2020. Da lì a poco c’è stato il ritiro e anche all’epoca fu una cosa a sorpresa. Sono un po’ scioccato, nessuno di noi si aspettava questo e dispiace molto perché è un bel nome, una bella moto, con bei piloti. Mette un po’ di malumore questa notizia”.

Tra l’altro avevano anche appena preso Livio Suppo in veste di team manager.

Quindi erano partiti sicuramente con l’idea di continuare e fare bene, poi non capisco come di punto in bianco possa essere cambiato qualcosa. Sembra che abbiano preso una decisione così importante in così breve tempo. È una grossa marcia indietro. A inizio stagione si pensava addirittura ampliassero con un team satellite, ora siamo all'esatto opposto".

Si vocifera di problemi economici legati alla pandemia, cosa ne pensi?

Non sappiamo chiaramente i motivi, però era un po’ una stessa scusante usata nell’83. All’epoca dissero per questioni economiche, per poter integrare nel reparto esperienze quello corse e dedicarsi così alla produzione. Un discorso quindi di budget o comunque di crisi di mercato. Che sia una scusa? Non saprei. Non conosco le vere ragioni, ma ho l’impressione che sia stata presa con molta fretta”.

Cosa pensi che comporterà questo per la MotoGP?

È una perdita importante, ma fortunatamente abbiamo tante alte Case che vanno avanti. È solamente una pedina in meno. Poi ora anche Aprilia è diventata competitiva, Ducati è vincente, e anche le altre sono ad un alto livello. La MotoGP continua tranquillamente anche senza Suzuki. Peccato mancherà una bellissima Casa. I piloti, Mir e Alex Rins, rimarranno perché andranno da qualche altra parte, non avranno problemi sicuramente”.

Dorna avverte Suzuki: "Tante Case sono pronte a entrare in MotoGP"

  • Link copiato

Commenti

Leggi motosprint su tutti i tuoi dispositivi