MotoGP, pressioni irregolari? Dall'Igna: “Abbiamo agito nella legalità”

MotoGP, pressioni irregolari? Dall'Igna: “Abbiamo agito nella legalità”© Luca Gorini

Il direttore generale di Ducati Corse risponde alle accuse dopo Jerez: "Non esiste al momento un metodo di controllo corretto"

10.05.2022 ( Aggiornata il 10.05.2022 18:38 )

Non c’è che dire, la MotoGP attuale regala una sorpresa dietro l’altra. Mentre infatti il caso Suzuki resta nebuloso, la bomba del giorno riguarda Ducati, ed in particolare il successo di Pecco Bagnaia a Jerez. Secondo un report dei colleghi di Motorsport Magazine infatti il piemontese - finito sotto la lente d’ingrandimento insieme ad altri tre piloti - avrebbe trionfato con una pressione della gomma anteriore più bassa del limite consentito. Un’accusa pesante, mossa - tramite il collega Mat Oxley - da un ignoto ingegnere di una casa rivale, alla quale Gigi Dall’Igna ha voluto prontamente rispondere.
 
“E’ prevista una pressione minima ossia 1.9 bar - apre Dall’Igna - ma come sempre quando si fanno le regole occorre pensare anche a come si fanno i controlli, dato che se i sensori che usa una casa sono diversi da quelli usati da un’altra si rischia di avere un metodo di controllo non corretto. In questo momento il metodo con cui vengono acquisiti i segnali dei sensori non è blindato, e dunque chiunque può modificare i segnali, trasmettendoli poi alla centralina che deve leggerli. Ducati non ha fatto modifiche ai segnali, ma non posso escludere che altre case lo abbiano fatto, per fare finta di essere nella finestra di pressione corretta senza esserlo davvero. Un’altra cosa da dire è che attualmente i dati che vengono acquisiti dall’ente di controllo non tengono conto dell’errore che ogni sensore ha, quindi quelli che possono sembrare valori sotto il minimo potrebbero non esserlo. E’ un po’ come l’autovelox: non si considera la velocità esatta letta da questo, bensì quella corretta tenendo conto dell’errore. La MSMA (l’associazione dei costruttori ndr) ha definito venerdì scorso quali sono i sensori che tutte le case dovranno usare dal 2023, quando non sarà più possibile modificarli, ed al fianco della regola vi sarà anche un sistema chiaro di controllo della stessa”.
 
E’ possibile quindi che anche altre moto in altre gare abbiano corso con un pressione inferiore al minino consentito?

“Non è possibile, è certo. Lo sappiamo, dato che i dati sono condivisi tra i costruttori. Non voglio mettermi allo stesso livello di chi ha condiviso tali dati, ma posso dire con certezza che altre moto hanno vinto con lo stesso “problema”. Per la gomma anteriore non è facile rientrare nei limiti imposti da Michelin: la pressione di questa è molto dipendente dal fatto che un pilota faccia o meno una gara in scia. Se un pilota parte ipotizzando una gara in scia si imposta il sistema in un certo modo, in caso contrario in un altro, ma se accade l’opposto di quanto ipotizzato le pressioni effettive sono più basse del previsto. La finestra di pressione corretta è molto ristretta, e legata a questa c’è un tema sicurezza, sul quale stiamo lavorando insieme alle altre case ed a Michelin, in ottica 2023”.

Dall'Igna: "Nessuna infrazione regolamentare"


Come ti spieghi un attacco del genere a Ducati in questo momento?

“Non saprei, ma a questo punto spero esca per le prossime 15 gare (ride ndr). La cosa importante è che i dati in oggetto sono condivisi sia con Michelin che con chi deve fare i controlli, ma nonostante questo non vi sono state penalità. Questo perché vi è un accordo tra le varie parti, per il quale i dati di quest’anno vengono monitorati per avere il prossimo una regola da attuare e controllare in maniera corretta il prossimo anno”.
 
Il fatto che il sistema di controllo sia ad oggi così labile e poco chiaro è strano. Sei d’accordo?

“In realtà non è così. Ci sono tante regole che sono state corrette e gestire nell’ultimo periodo: si tratta di un sistema che si sta evolvendo nella giusta direzione, così come la regola legata a questo aspetto. Tutti ci siamo posti il problema su come fare i controlli, e stiamo generando un metodo di controllo preciso, che non può essere avulso dalla regola stessa. Tutti ad oggi sappiamo come stanno le cose, e non si può parlare di infrazione regolamentare, perché è stato stabilito sia dai costruttori che da Dorna e FIM che il metodo attuale di misura della pressione non è corretto”.
 
Ad oggi esiste un metodo di controllo reale?

“No, ma non può esistere al momento, a causa di come è stato impostato il sistema fino ad oggi. Nel recente passato non ci sono stati problemi legati alle gomme, ma stiamo lavorando per migliorare la situazione. Non sono preoccupato per le prossime gare, dato che tutti stiamo cercando di rispettare le finestre imposte da Michelin”.
 
Si può parlare quindi di polemica immotivata?

“Non sono la persona giusta per rispondere, ma posso dire che Ducati non ha fatto nessuna polemica in relazione al fatto che piloti di altre case, nelle gare precedenti, hanno ottenuto certi ottimi risultati, pur non rientrando probabilmente nei limiti corretti. Questo perché come detto il metodo di controllo non è del tutto affidabile, e dunque gli attuali valori non valgono nulla, per stessa ammissione di tutti i costruttori della MSMA”.

Dopo tutto questo caos Ducati lavorerà in maniera diversa? O tutto resterà come prima?

“Continueremo esattamente come abbiamo fatto finora, perché stiamo siamo assolutamente rispettando le regole, come sempre".

MotoGP: orari tv GP di Francia, su Sky, Now e TV8
 
 
 

  • Link copiato

Commenti

Leggi motosprint su tutti i tuoi dispositivi