Dalla San Donato alla Bucine tutte le caratteristiche dell’Autodromo toscano, considerato uno dei più belli del mondo

Il Mugello è sexy: ecco le sue curve da sogno

<p>La tappa di avvicinamento al <strong>Gran Premio d’Italia</strong> del Motomondiale (in programma dal 27 al 29 maggio) passa anche attraverso la scoperta del tracciato toscano in sé. E quale miglior occasione di conoscere meglio il circuito del Mugello se non attraverso le sue curve?<br />
<strong>Scopriamole insieme:</strong></p>

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<h2><strong>San Donato</strong></h2>

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<p>La prima curva del tracciato è una piega verso destra che si fa in seconda marcia, alla fine del rettilineo di 1141 metri di lunghezza. Si stacca in discesa, si entra stretto per poi allargare leggermente la traiettoria ed uscire stretto per trovarsi nella giusta linea per affrontare la prima delle cinque varianti, la Luco-Poggio Secco.</p>

<p><strong>Da segnalare</strong>: alla staccata della San Donato il bellissimo sorpasso doppio di Melandri su Biaggi e Rossi nel 2005 in MotoGP, sempre nel 2005 ma in 250 gran sorpasso di Jorge Lorenzo, l’incidente di Marquez nel 2013 in MotoGP e lo spaventoso volo di Michele Pirro con la Ducati</p>

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<h2><strong>Luco-Poggio Secco</strong></h2>

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<p>Si tiene la seconda e si arriva alla prima variante da un brevissimo rettilineo in uscita dalla San Donato. E’ una variante sinistra-destra piuttosto lenta dalla quale è importante uscire bene se si vuole provare un attacco prima della Materassi-Borgo San Lorenzo. E’ caratterizzata da una prima curva in leggera contropendenza, che tende a portare verso all'esterno.</p>

<p>Sono abbastanza frequenti i contatti e le cadute: Valentino Rossi nel 2013 e Marc Marquez lo scorso anno ne sanno qualcosa…</p>

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<h2><strong>Materassi-Borgo San Lorenzo</strong></h2>

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<p>Quasi speculare alla Luco-Poggio Secco, la Materassi-Borgo San Lorenzo è anche qui si percorre in seconda e anche essa è una variante sinistra-destra alla quale si arriva dopo il breve allungo in uscita dalla Luco-Poggio Secco. Più veloce della precedente, anche nella Materassi-Borgo San Lorenzo è importante l’uscita per arrivare bene alla successiva, la S in discesa Casanova-Savelli</p>

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<h2><strong>Casanova-Savelli</strong></h2>

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<p>Terza chicane del tracciato toscano e, come le precedenti, raccordata da un allungo. In questo caso si arriva alla Casanova-Savelli dopo un breve accelerazione in uscita dalla Materassi-Borgo San Lorenzo. La caratteristica chiave della S è quella di essere in discesa, piuttosto veloce (si ifa in terza) e teatro di tanti sorpassi. Una delle S più spettacolari del tracciato dove si arriva entrando forte alla Casanova con l’uscita della Savelli che prepara alle Arrabbiate. Difficile perché non si vede il punto di corda della curva</p>

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<h2><strong>Arrabbiata 1&2</strong></h2>

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<p>Le 8 e 9 del tracciato toscano sono due curve da terza marcia altrettanto caratteristiche, ovvero Arrabbiata 1 ed Arrabbiata 2. Una "doppia" da raccordare piuttosto veloce con l’uscita dall’Arrabbiata 2 impegnativa perché si scollina e non si vede l’uscita.</p>

<p><strong>Da segnalare</strong>: all’Arrabbiata 1 lo scorso anno Pecco Bagnaia ha concluso la sua gara dopo appena due giri mentre alla 2 ha perso la vita lo svizzero Dupasquier, caduto ed investito dalle moto che sopraggiungevano.</p>

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<h2><strong>Scarperia-Palagio</strong></h2>

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<p>Quarta esse del tracciato toscano ed anche lei in discesa come la Casanova. Parliamo ovviamente della Scarperia-Palagio, una esse di seconda marcia, preceduta dall’allungo in uscita dalla Arrabbiata 2. E' importante dosare bene la frenata in ingresso per non sacrificare la traiettoria in uscita.</p>

<p><strong>Da segnalare</strong>: Marc Marquez ha appoggiato la sua Honda tra le due curve qualche anno fa</p>

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<h2><strong>Correntaio</strong></h2>

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<p>Siamo quasi alla fine del terzo settore del tracciato. Un altro allungo fuori dalla Palagio per arrivare al Correntaio, lunga curva verso destra, in pendenza e da seconda, dove si sta a lungo piegati; importante in uscita rimanere vicino al cordolo interno per preparare bene l’ingresso delle Biondetti.</p>

<p><strong>Da segnalare</strong>: sull’allungo verso il Correntaio sono andate in fumo le speranze di Rossi di vincere nel 2016, motore della M1 #46 arrosto e addio sogni di gloria</p>

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<h2><strong>Biondetti 1&2</strong></h2>

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<p>Il quarto settore inizia con l’ingresso delle Biondetti 1&2, un "Piff-Paff" da terza e molto veloce, si sacrifica leggermente la traiettoria rimanendo più cuciti al cordolo nella prima svolta in modo da avere l’uscita più efficace dalla Biondetti 2.</p>

<p><strong>Da segnalare 1</strong>: non è luogo di sorpassi normalmente ma nel 2016 Lorenzo ha passato Marquez nel mezzo delle due curve uscendo poi inevitabilmente più lento.</p>

<p><strong>Da segnalare 2</strong>: Nel 2010 il brutto volo di Valentino Rossi che è costato al pilota di Tavullia il primo infortunio serio della carriera (frattura della gamba destra) e quattro gare saltate)</p>

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<h2><strong>Bucine</strong></h2>

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<p>Curvone da seconda marcia, lungo verso sinistra simile al Correntaio ma che si presta a più interpretazioni, tanto in ingresso (stretti o larghi) quanto in percorrenza. Della Bucine è più importante l’uscita in quanto può dare l'opportunità a chi è in scia di superare in fondo al rettilineo. Fondamentale per la volata all’ultimo giro, come dimostrato da Lorenzo e Marquez sempre nel 2016 con il maiorchino che l’ha spuntata sul pilota Honda per pochi millesimi.</p>

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<p>Dalla San Donato alla Bucine tutte le caratteristiche dell’Autodromo toscano, considerato uno dei più belli del mondo</p>
