Pirro al Mugello: “L'incidente del 2018, il peggiore di sempre in MotoGP”

Pirro al Mugello: “L'incidente del 2018, il peggiore di sempre in MotoGP”

Michele, pronto alla wild card da disputare in Toscana, svela un dettaglio:  "Lo ha detto Jorge Lorenzo, il mio fu il volo più terribile visto nella classe regina. Spero per gli avversari di mantenere questo primato"

26.05.2022 14:12

Guardate come è bello e luccicante Michele Pirro coi colori Aruba, veste che il pilota pugliese indosserà nella wild card da disputare al Gran Premio di Italia tanto atteso da pubblico e addetti ai lavori. Il numero 51, trentasei anni da compiere il prossimo 5 luglio, è uno dei veterani della MotoGP odierna: "Io e Andrea Dovizioso saremo i due piloti più attempati della griglia - è vero, anche il forlivese ha soffiato 36 candeline sulla torta di compleanno - da parte mia, lo spirito profuso nel lavoro è quello di sempre, l'obiettivo è divertirmi, andare forte, rimanendo il più vicino possibile ai migliori piloti Ducati iscritti al campionato 2022".

Arrivi in Toscana forte di test effettuati in loco.

"Sì, ho effettuato diverse giornate di test, quindici giorni fa le ultime due. Quest'anno ho girato meno del solito sulla Desmosedici, però quanto fatto è assolutamente proficuo. Oltre al Mugello, mi sono recato a Sepang, primo terreno d'azione del 2022. Ho notato diverse cose: il livello della MotoGP si sta facendo sempre più alto, e io sto diventando vecchio (ride). Però sono ancora sul pezzo".

Ciò signfica che vuoi martellare.

"Sono molto contento ed emozionato e penso di potermi dimostrare ancora competitivo. Mi sento pronto al weekend del Gran Premio di Italia, galvanizzato di questa bella novità: sarà colorato in maniera 'diversa' dagli altri piloti Ducati, perciò speriamo di fare benissimo proprio come quella livrea sta figurando in SBK. Spero di dare lustro a quella stupenda grafica".

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Quella non fu una staccata "normale". Anzi, non fu una staccata: l'incidente appena prima della San Donato è spiegato dal pluricampione italiano nato a San Giovanni Rotondo: "Nella carriera di ogni corridore - le sue parole -possiamo annoverare bei momenti, grandi prestazioni, risultati eccezionali. Chiaro è che si debbano mettere in conto anche situazione meno bellie. Uno degli attimi più spettacolari l'ho vissuto proprio io: esattamente ieri stavo parlando Jorge Lorenzo e Dani Pedrosa. Abbiamo pranzato insieme, parlando di corse. Jorge la pensa così: secondo lui, la mia del 2018 fu la caduta peggiore di tutta la MotoGP, la più terribile di sempre".

Quello è il pensiero del maiorchino. Il tuo qual è?

"Devo ammettere quanto la dinamica sia stata spaventosa, ma non mi arreca alcun problema ripensare all'accaduto. I motivi che causarono l'incidente furono successivamente compresi, meglio così. Però, spero per gli altri piloti che questo primato rimanga mio (ride). Certi record non rappresentano vittorie, anzi, fanno parte del lato negativo di questo sport".

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Giustamente, e come sempre ha fatto, Michele affronterà il Gran Premio di Italia per mettersi in piena luce: "in MotoGP ho sempre disputato belle gare al Mugello - racconta - per esempio, l'anno scorso: mi trovavo nono sino a due passaggi dal termine, poi è successo che non mi è entrata una marcia. Ho perso posizioni e ho concluso tredicesimo alla bandiera a scacchi. Prima ancora, mi sono piazzato settimo in un paio di occasioni, andando forte in qualifica e divertendomi parecchio".

Pare proprio che il posto ti sia gradito.

"Moltissimo. Devo dire che la bellezza della pista mi ha sempre esaltato, il Mugello è speciale: ho vinto tante gare del Campionato Italiano Velocità. Eicordo la Superbike in cui scatti ultimo, per poi rimontare e vincere davanti a tutti. lLatmosfera è fantastica e, in più, nel prossimo weekend tornerà il pubblico. Ecco perché sarà fantastico rivivere il Mugello come lo è sempre stato nei vecchi tempi".

Ti sei prefissato un obiettivo specifico?

"Saremo nove Ducati. Speriamo di fare tripletta al Mugello. Dovremo stare attenti a tutti gli avversari, l'equilibrio motoristico vige nella classe regina. Se prima la Desmosedici godeva del propulsore più prestante, oggi il vantaggio è dissipato. Le Suzuki vanno forte, ad esempio. Rispetto al passato, non possiamo dire che il Mugello sia una pista Ducati. I distacchi sono risicati, basta davvero poco per stare davanti o arretrato. Io darò il cento per cento, ottimizzando la possibilità offertami dalla wild card. Correndo io poche gare, mi impegnerò al massimo. Vedremo".

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